L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (1)
Ganino chiarisce fin dalla premessa al libro che "conoscere la Russia attuale comporta spostarsi idealmente nel tempo e nello spazio (
) per coglierne in una parola 'l'ambiente', inteso come complesso panoramico storico, geografico e politico-costituzionale". Il volume dedicato allo stato più esteso del mondo, per quanto abitato da "soli" 142 milioni di abitanti, presenta quindi, in linea con gli altri titoli della serie, un ritratto del sistema istituzionale della Russia fortemente radicato con la storia di quel paese o, quanto meno, con i suoi sviluppi novecenteschi. Dopo la lunga parentesi sovietica che attribuiva grande importanza al ruolo del partito, il dissolvimento dell'Urss e la nascita della "nuova" Russia hanno richiesto una profonda revisione del sistema costituzionale in vigore dal 1978. In quel contesto di grandi conflitti e incertezze, è emersa la profonda rivalità tra il presidente e il parlamento, che ha caratterizzato la storia russa dei primi anni novanta. Il modello che ne è scaturito è quello di una "'Costituzione di guerra', scritta dal vincitore". Essa stabilisce infatti il primato del presidente della Federazione di Russia, che è la principale figura politica del paese e diventa quasi un "quarto potere", che si somma al legislativo, all'esecutivo e al giudiziario, esercitando notevoli funzioni di controllo e di direzione. Altrettanto conflittuale, in questo paese che proclama i valori democratici, ma che è ancora lontano dal darvi completa attuazione, è il rapporto fra centro e periferia. La presenza di un assetto federale, indispensabile a gestire un territorio così esteso, risulta infatti indebolita dalle forti prerogative del governo di Mosca e dai riusciti tentativi, attraverso i meccanismi elettorali, di rendere pressoché impossibile l'affermarsi di istanze localistiche attraverso partiti regionalisti.
Francesco Regalzi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore