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Anno edizione: 2021
Anno edizione:
Anno edizione: 2020
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Inutile non ammettere che la trama tiene incollati alle pagine, che si ha la necessità di seguire la lunga fuga (Poco credibile? Troppo romanzata? Senz'altro) intrapresa da madre e figlio per sfuggire al cartello dei Los Jardineros. Il grande merito di questo romanzo risiede nel fare luce sulle condizioni dei migranti che, al pari di quanto avviene nel nostro mediterraneo, ogni giorno rischiano ogni sorta di pericolo pur di sopravvivere. Il merito è di considerarli uno ad uno e non una moltitudine, di poter conoscere la Bestia, il treno a cui si aggrappano i migranti in fuga verso il confine statunitense o i Coyote a cui si afidano per passaggi su camion o lunghe traversate a piedi nel deserto. Per il resto i personaggi attorno a cui si costruisce la trama risultano fin troppo puliti, ingenui, fortunati.
Scritto bene. La storia è certamente conosciuta, ma leggerne così, in un romanzo, è un vero colpo al cuore
Un libro perfetto: oltre ad essere appassionante ed avventuroso, riesce ad informare e permette di riflettere sull'emigrazione clandestina, riuscendo a coinvolgere totalmente il lettore favorendo la partecipazione emotiva e solidale verso il mondo dei disperati che cerca di scappare dal Messico per andare verso gli "estados unidos" (perchè per i messicani è improprio che gli USA si siano appropriati il titolo di essere americani, e loro cosa sono ? non sono anche loro cittadini del continente americano ?), La storia non sfocia mai nel banale, sui luoghi comuni ... è molto dettagliato, quasi una testimonianza diretta. Dopo aver letto il libro ammetto di vedere diversamente il mondo della immigrazione.
Recensioni
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