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Indice
Picciotto lavorando presso il Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano (...) era nella posizione migliore per affrontare un tema che spesso è stato oggetto di strumentalizzazioni. Il ruolo dei salvatori di ebrei (...) è stato fondamentale nella salvezza di migliaia di ebrei in Italia e in Europa, ma esso ha assunto uno spazio soverchiante nel discorso pubblico giungendo a sopravvalutare o deformare vicende di salvataggio, e in alcuni casi ad inventare artatamente o a gonfiare clamorosamente casi di salvatori, trasformati in veri e propri “santi”. È questo, ad esempio il noto caso (...) del ciclista Gino Bartali: sul suo ruolo di salvatore non esistono effettivamente documenti scritti, solo alcune testimonianze orali non più verificabili.
La ricerca di Liliana Picciotto e dei suoi collaboratori ha ricostruito il destino di circa 10.000 salvati, un terzo dei sopravvissuti su suolo italiano, gettando luce sulle innumerevoli circostanze che consentirono a un numero considerevole di ebrei italiani di salvarsi. Picciotto dimostra chiaramente che il ruolo degli italiani nella salvezza fu rilevante, ma non può essere sopravvalutato e certamente nulla ha a che vedere con un supposto carattere degli italiani: stereotipo che appartiene esclusivamente al “mito del bravo italiano”. Il volume rimette tra l’altro al centro l’intraprendenza degli stessi ebrei italiani nelle strategie e nei percorsi della salvezza. E lo fa ricostruendo un’ amplissima casistica di situazioni, soprattutto con il ricorso a centinaia di testimonianze orali alcune delle quali sono proposte nel volume (...).
Salvarsi si sofferma particolarmente su due soggetti collettivi coinvolti con gradi diversi nel salvataggio degli ebrei italiani, per delimitarne il ruolo, specie nel primo caso: la Resistenza italiana e la Chiesa cattolica. Il volume mostra come il coinvolgimento della Resistenza partigiana nella salvezza fu del tutto marginale, se non attraverso la creazione di alcune reti o grazie all’iniziativa di singoli individui (...). Per quanto riguarda la Chiesa, molti conventi e parrocchie si aprirono in particolare a Roma e in altre città. Contò l’iniziativa di singoli membri del clero e talora di prelati. Non vi furono certamente tuttavia – e comunque non sono stati finora documentati – ordini di salvataggio da parte delle alte gerarchie e certamente da parte di Pio XII. (...).
Recensione di Simon Levis Sullam
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