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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2011
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Richard Knox, condannato x stupro e percosse a un anziano incapace, è tornato in libertà e ha deciso di stabilirsi ad Aberdeen. E' compito del sergente McRae e dei suoi colleghi proteggerlo e sorvegliarlo x evitare una reiterazione dei crimini. E in un cantiere di proprietà di un noto malvivente avvengono gravi reati. Racconto lentissimo, dal ritmo x nulla incalzante, x decine di pagine descrive la vita nella centrale di polizia della gelida e piovosa Aberdeen. Gli agenti sono pigri, sfaticati e inetti, occupati soltanto a mangiare, fumare, bere tè, ubriacarsi, litigano con i colleghi, si lamentano dei superiori, sono volgari nel linguaggio e nelle più prosaiche attività quotidiane. C'è da augurarsi che non siano una reale rappresentazione delle forze dell'ordine scozzesi. Descrivere un episodio disgustoso e usare espressioni colorite può rendere una situazione più realistica, ma una parolaccia ad ogni frase e una schifezza ad ogni pagina è solo noioso e irritante. L'anticonformismo, la rappresentazione di personaggi fuori dagli schemi sono la chiave del successo di MacBride, ma qui l'autore calca troppo la mano, trasformando i protagonisti in caricature e il racconto in una farsa, volgare, infantile e poco divertente. Il linguaggio è da ginnasiali in gita scolastica. Ho letto molti gialli peggiori, ma nessuno che raccontasse il niente come questo. Ogni tanto MacBride si ricorda di essere uno scrittore di polizieschi e non di gossip, e descrive un episodio criminoso, che resta però a margine della storia, tanto da ricollegarsi con difficoltà ai precedenti. L'azione è concentrata tutta nelle ultime cinquanta pagine, confuse e convulse. Una cosa però è chiara: d'inverno ad Aberdeen fa freddo. Ho apprezzato altri romanzi di MacBride, ma questo si conclude a fatica.
ho letto tutti i libri di questo autore, che non mi ha mai deluso. tranne che in questo caso. storia brutta, confusa, a tratti stupida e insensata. personaggi assolutamente non convincenti, alcuni troppo caricature (la poliziotta ispettrice ha veramente fatto il suo tempo, che vada in pensione), per un crescendo di...nulla...con un finale banale e stupido. fiasco totale
L'ho trovato un libro lento, incapace di creare quel pathos che sta ovviamente alla base di un libro noir/thriller...la scrittura è anche piacevole, ma la storia procede troppo a rilento...anche i personaggi non mi sono sembrati molto sviluppati...forse influisce il fatto che è il romanzo di una lunga serie e non avevo letto i predecessori...però non mi è sembrato granchè...
Recensioni
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