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Scena e scrittura. Momenti del teatro italiano del '900 - Guido Nicastro - copertina
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1996
1 gennaio 1997
170 p.
9788872844878

Voce della critica


scheda di Vindrola, A., L'Indice 1997, n. 5

Tra gli anni venti e trenta del nostro secolo viene operata una definitiva rottura con il teatro naturalistico ottocentesco e con il simbolismo dannunziano. Sono anni di sperimentazione che hanno per principale protagonista - e non potrebbe essere altrimenti - Luigi Pirandello, ma che vedono protagonisti di questa cesura con il passato teatrale anche altri autori-attori: Raffaele Viviani, Ettore Petrolini, e, con modalità un po' differenti, Eduardo e Peppino De Filippo. L'importanza dell'incontro con Pirandello è fondamentale, ma non è il principale tratto unificante della loro diversissima produzione: ciascuno di essi infatti contribuisce, parallelamente a quanto accade con il teatro futurista di Marinetti, a scardinare le regole del teatro borghese del secolo precedente, con innovazioni contenutistiche e di linguaggio. A ciascuno di questi autori Nicastro dedica uno o più brevi saggi: di Pirandello analizza la novella "Suo marito" e "Leonora, addio!"; a Eduardo De Filippo dedica tre studi, segnando così gli estremi più prolifici e significativi entro cui si muovono le innovazioni degli altri protagonisti.

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