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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2013
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Intessendo un intreccio scarno, ma non privo di colpi di scena, Thomas Hardy dà vita ad una short story densa di tutti i tipici cliché del romanzo vittoriano: matrimoni clandestini, bigamia, provvidenziali annegamenti, oscuri segreti, e testimoni scomodi; il tutto condito dall'immancabile destino beffardo che, come di consueto, rimescolerà le carte pareggiando infine i conti. E se tragedia e inquietudine costituiscono in genere l'inconfondibile cifra stilistica di Hardy, ecco che, a sorpresa, in questo racconto, gli elementi più usuali della sua narrativa e il tradizionale humor nero britannico, si fondono per culminare invece in un sorprendente epilogo tragicomico dove, come in un cerchio perfetto, tutto ritorna; e almeno per una volta, il senso del ridicolo, e della giustizia, riesce a prevalere sull'amarezza.
Recensioni
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Con meritoria volontà, Sellerio pubblica, isolandola, una short story di Thomas Hardy non così conosciuta come quelle contenute in Piccole ironie della vita e Un amore romantico. E però questa a buon titolo si inserisce per ragioni di trama, di personaggi, di epilogo e di morale tra i suoi testi più felici. La protagonista si chiama Baptista Trewthen (anche il nome, come sempre in Hardy, è tutto un programma) ed è una giovane, colta ma povera, insegnate di scuola. Pare discendere direttamente dalle eroine di Emily Brontë e, prima ancora, di Samuel Richardson, a guardare il suo curriculum ma, in verità, ne è l'ultima emanazione, usurata dallo stereotipo e dalle false virtù. Baptista è affetta da un male interiore gravissimo, è indifferente a tutto. In modo particolare, la cultura libresca non solo la lascia fredda ma quasi le ripugna, tanto che davanti alle vetrine di una libreria svia lo sguardo, presa da un moto di nausea. Sarà il destino, questo elemento beffardo, sempre tragico, mai scontato, a farle cambiare vocazione, sposandola a un uomo molto più vecchio di lei (dopo che il marito, più giovane, sposato per azzardo, muore annegato), già padre di quattro trascurate figlie. Grazie a un accordo tra i due, Baptista diverrà l'istitutrice delle "ragazzone", scoprendone, in verità, le non comuni qualità umane e la sua vocazione di matrigna buona: "Si affezionò ogni giorno di più a quelle fanciulle (
) esse diventarono un imprevisto punto di congiunzione fra lei e il marito; facendo nascere una solida amicizia in una coppia nella cui vita aveva rischiato di non esserci né stima, né amore". L'ambientazione del racconto è, al solito, la campagna inglese (il Dorset tante volte attraversato nei suoi romanzi), le oscure province periferiche di un regno ancora dominato dal diktat vittoriano, dove questa strana ragazza viaggia sola, alle prese con un mondo che non ne riconosce il valore e che, addirittura nei toponimi, tutti stravolti e ironizzati, sta per cambiare. Si segnala l'ottima introduzione di Benedetta Bini che traduce dall'originale comparso sul "Bolton Weekly Journal".
Camilla Valletti
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