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«Un giorno Pin troverà un vero amico, e allora, solo a quello, mostrerà il posto delle tane dei ragni.»
«Ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale. A me, questa responsabilità finiva per farmi sentire il tema della Resistenza come troppo impegnativo e solenne per le mie forze. E allora decisi che l'avrei affrontato non di petto ma di scorcio. Tutto doveva essere visto dagli occhi d'un bambino, in un ambiente di monelli e vagabondi. Inventai una storia che restasse in margine alla guerra partigiana, ai suoi eroismi e sacrifici, ma nello stesso tempo ne rendesse il colore, l'aspro sapore, il ritmo...» (Italo Calvino)
Con uno scritto di Cesare Pavese.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La qualità che emerge a mio parere da questa storia è il riuscire a dimostrare tramite gli occhi di un bambino tutte le sensazioni che scaturiscono nei periodi bellici, che poi sono prettamente umane: disagi, paure e la morte che incombono. Ma c’è altro: la voglia di sdrammatizzare per poter sopravvivere, la fiducia verso i proprio ideali ed il cercare di trovare e sentirsi parte di un gruppo. Si ritrova anche qui la sua intesa di “leggerezza”: ovvero narrare atrocità e storie crude tramite L ingenuità di un bambino. Fantastica la post fazione di Cesare Pavese, suo amico, che lo definisce come uno “scoiattolo” scaltro nell' essersi fatto testimone della storia in punta di piedi. Ovviamente Consigliatissimo!!
Ho riletto " Il sentiero dei nidi ragno" dopo piu' di 40 anni dalla volta precedente ed è stata un'esperienza molto piacevole, il libro è bellissimo, l'idea di raccontare la Resistenza vista dagli occhi di un bambino è geniale. Pin è un monello abbandonato a se stesso, costretto a crescere troppo in fretta, a fare i conti con un mondo di adulti che lo attraggono ma che lo deludono profondamente, è attirato dalle nuove esperienze, è un osservatore attento. è capace di meravigliarsi per le parole nuove che non conosce, canta e fa scherzi ma allo stesso tempo spesso è impaurito, piange e si dispera. Pin osserva gli uomini all'osteria, i fascisti , i partigiani a volte li idealizza a volte li disprezza permettendo così all'autore di mettere in risalto tutte le contraddizioni, i dubbi, le speranze vissute dai personaggi nei tragici periodi della guerra di Liberazione. Pin troverà qualcuno, diverso dagli altri adulti,con una mano "morbida come il pane" , che saprà dimostragli affetto e, mi piace pensare, lo accompagnerà verso un futuro migliore. Non è esclusa un'altra rilettura. Gran libro!
A mio parere siamo di fronte al miglior libro di Calvino che, con una narrazione avvincente e dal punto di vista di un ragazzino, illustra le vicende della resistenza partigiana in Italia e permette al lettore di riflettere sul valore della gioventù, che al protagonista viene sottratta. È inoltre un’efficace istantanea sulla psicologia dei partigiani, con i loro desideri, dissidi interiori e utopie.
Recensioni
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