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«Niente fa più paura ai critici di una donna che vende tantissimo.»
L'infanzia in una famiglia colta e stravagante, fra libri, arte e case di bambole, con madre e padre innamorati per tutta la vita; i tre anni in Germania al seguito del primo marito, medico in servizio in una base americana; taccuini fitti di poesie e pensieri sull'essere donna, e in sottofondo i Beatles; l'istinto materno e l'amore per i cani; le altre passioni e gli altri matrimoni (sono quattro in tutto); la società americana, com'è cambiata e dove sta andando; e naturalmente la scrittura, fonte di indipendenza e successo, e le letture importanti, gli incontri indimenticabili, il valore dello storytelling. Un libro onesto e avvincente come chi l'ha scritto, un bel posto dove incontrare di nuovo una delle personalità più interessanti del nostro tempo.
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Più che un memoir, a tratti sembra un saggio sul femminismo. Punti di vista che rispetto e ammiro, ma mi aspettavo una vera e propria autobiografia – che, quando c’è, è frammentaria e ripetitiva.
La vita di Erica Jong, dal successo di Paura di volare, fino a oggi, in cui l'autrice è mamma e nonna felice. Cresciuta nell’arte, si è poi sposata ben quattro volte, e oggi è una mamma e una nonna che vive una vita tranquilla e appagata. I suoi racconti sono esilaranti, ma spingono sempre alla riflessione, perché ogni evento della sua vita è collegato alle diverse situazioni del suo paese, della società e del mondo intero. Si parla un po’ di tutto, senza inibizioni, né rinunce. Di politica, di economia, di religione, di arte e soprattutto di censura, di sessualità e di donne. Per lei la vita è stare appesi a una stella cadente e con una irreprensibile logica afferma che bisogna cambiare il modo di vedere le donne riguardo al concetto di piacere. Non è detto che se a una donna piace il piacere o abbia dei desideri sessuali, allora debba acconsentire sempre e comunque. Dire di sì. Questo non può e non deve giustificare uno stupro o la credenza che se a una donna piace piacere, allora è pronta a fare qualunque cosa sessualmente. Erica ci va giù pesante, sostenendo che le donne come gli uomini sono creature di carne, non statue di marmo. E allora – Dobbiamo poter mostrare desiderio senza essere stuprate. Poichè in certe situazioni mi sono ritrovata anche io, io questa frase la metterei come slogan incollata alla fronte e poi ci andrei in giro. Intanto c’è da porsi una domanda: perché il desiderio fa così paura? Perché è accompagnato sempre da un profondo senso di colpa? Una delle tante domande che Erica si pone e che restano senza risposta. Forse perché è potente, così potente da essere temuto, e soltanto quando impareremo a comprenderlo invece di temerlo, potremo capire l’essenza della nostra storia. Superare le barbarie in cui gran parte del mondo è ancora immerso, ed evolverci come esseri culturali, esseri sociali e soprattutto, fatemelo dire, esseri UMANI. Nessuno è infallibile, mettetevelo in testa. Nessuno è superiore, ficcatevelo, beh... avete capito dove.
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