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Questo ultimo volume è stata una delusione cocente! Pieno di cavolate, buchi di trama e personaggi buttati lì! L'introduzione di un'antagonista in quest'ultima battuta ha reso la conclusione della saga affrettata, confusa e non supportata adeguatamente. Non si può tollerare che per due libri si è cercato ardentemente di spezzare il Patto del vampiro per poi vedere in questo volume una magica pergamena spuntare dal nulla e rendere INUTILE i due libri letti fino a quel momento, che, a questo punto, sono serviti solo a introdurre i personaggi, visto che lo scopo e il fine vengono annientati da questo oggetto magico. Inoltre non ha il minimo senso che questo non trovi abbastanza spazio nel libro: un oggetto che fa cambiare persino gli intenti di Dracula, rendendo il Patto OBSOLETO, viene trattato in maniera vergognosamente abbozzata:non si capisce da dove spunti o perché Satana dovrebbe rendere qualcuno suo pari(la spiegazione che dà l'autrice è "chissà perché", letteralmente), gli indovinelli non vengono neppure citati, salvo il primo... e non ha senso che la tappa dell'ultimo indovinello sia giusto giusto nel castello di Dracula! La morte di Dracula avviene in due righe! Dopo aver letto due libri, no: non ha avuto affatto il giusto spazio! Elizabeth è stato un elemento distruttivo per l'intera saga, che sfascia gli equilibri e introduce di prepotenza una trama irrispettosa per gli antecedenti! Il sistema magico è penoso: l'autrice rende capaci questi vampiri di cose fenomenali o di malus ridicoli all'occorrenza o la trama non va avanti! Perché alcuni si sanno teletrasportare, ma Dracula, il potentissimo vampiro, no? Perché Elisabeth è potentissima, al punto da poter distruggere Dracula, ma sebbene ne abbia occasione, non lo fa e anzi si mostra annichilita e terrorizzata da lui? Show don't tell, Jeanne! Le condizioni del Patto di Elizabeth sono imbarazzanti: Dracula deve immolare discendenti a Satana e lei deve fare innamorare qualcuno di lei per sei mesi... ma seri?
L'intera trilogia è affascinante e travolgente e si conclude con questo splendido e avvincente romanzo che in più punti mi ha lasciata a bocca aperta per la sorpresa.
3° ed ultimo libro della trilogia, che si sovrappone al “Dracula” di Stoker sviluppandone lungamente la trama in maniera originale sia dal punto di vista stilistico, caratterizzato dalla combinazione e dalla sfaccettatura degli avvenimenti - riferiti in 1^ persona non solo dai protagonisti, ma anche da quei personaggi che nell’opera dello scrittore irlandese non assumevano che ruoli marginali e la cui origine non veniva spiegata ( p.e. è Zsuzsanna, la bruna delle tre vampire-amanti, e delinea la maggior parte del racconto dall’inizio fino alla partenza di Dracula per Londra)-, sia dal punto di vista contenutistico: un nuovo, potente vampiro si aggiunge ai precedenti: la contessaBathory ( vista da Harker, al castello, come la bionda delle tre vampire); il ritorno di Dracula in Transilvania riceve una motivazione; i legami tra Van Helsing e Dr. Seward sono ben più stretti di quanto si immagini. Un po’ deludente il personaggio della Bathory quando, negli “insegnamenti” impartiti alla sua amante Zsuzsanna, contraddice alcune delle caratteristiche peculiari dei vampiri: il suo corpo emana calore e si riflette nello specchio; i suoi canini non sono più aguzzi degli altri denti; può mangiare e bere, agire di notte come di giorno e dormire in un qualsiasi giaciglio (non obbligatoriamente una bara) e perfino toccare un crocifisso. La figura di Zsuzsanna, invece, ritorna alla “purezza” iniziale: tormentata e tragica nel suo prendere coscienza del male fatto e nel suo schierarsi dalla parte del “bene” (commovente il nascere del nobile sentimento di amicizia tra lei ed un bianco levriero afghano donatole da Elisabeth). Il finale è altamente filosofico: la maledizione del vampiro come metodo di redenzione: attraverso la noia di una vita immortale, si può giungere a comprendere come l’eterna divinità, l’eterno amore e l’eterno sacrificio siano un tutt’uno. Nasce coì una nuova figura di vampiro che, anziché il sangue, prende su di sé volontariamente la sofferenza altrui. Una degna fine per una superba trilogia vampiresca!
Recensioni
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