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Anno edizione: 2021
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Ci sono diverse cose che mi hanno irritato in questo libro: la prima, quella di abbracciare le inutili teorie di Eldredge e Gould, cioè gli equilibri punteggiati e l'exattamento. Il primo è un edificio ipotetico che non è supportato da prove ma è accettato dagli estranei alla biologia come appunto certi paleontologi, il secondo è la stessa cosa del preadattamento darwiniano. C'è poi un grave fraintendimento tra i fan degli equilibri punteggiati, cioè che il termine "graduale" significhi "costante" e/o "lento". Sbagliato, graduale si riferisce a una serie di mutazioni che fanno piccoli passi graduali, ma l'evoluzione darwiniana può accelerare o rallentare e, nel caso vada molto veloce, può somigliare a degli equilibri punteggiati. Ora, l'autore afferma che i passaggi ad Ergaster e a Sapiens erano troppo rivoluzionari per essere dovuti a evoluzione "graduale" e che quindi c'è stato un salto di tipo punteggiato a queste due specie, indicato dal fatto che non ci sono fossili intermedi. Cioè è come se Tattersall dicesse: "colleghi paleontologi, smettete di cercare fossili intermedi, vi dico che c'è stato un salto evolutivo direttamente a queste due specie, perché perdere tempo?". Un'interessante visione della scienza, non c'è che dire. Fra le pagine di questo libro vi è inoltre un attacco a Mayr che a suo dire avrebbe intimidito i poveri paleontologi e che li avrebbe intimati a credere che l'evoluzione dell'uomo fosse una lineare sequenza di specie che ne sostituiscono altre e non un cespuglio dove diverse specie di ominidi abbiano convissuto assieme (e non vi è niente di scandaloso in sé, persino un darwinista come me non alza il sopracciglio). Detto questo e facendo attenzione a queste gravi storture, il libro è leggibile e ha il vantaggio di essere molto recente, anche se la scrittura non è appassionante, inoltre avrei voluto immagini più pertinenti e attinenti alla fisiologia, alla genetica e alle migrazioni dei nostri antenati.
Recensioni
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