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Uno dei roanzi storici più significativi che mi sia capitato di leggere. La storia raccontataci tra le pagine di questo spelndido romanzo, non si limita ad essere avvincente, ma si presenta come molto accurata sotto il profilo della ricostruzione storica. Attendo con ansia il seguito, perché le vicende toscane di quel periodo a cavallo tra il Mugello e Firenze, meritano di essere riprese dalla penna magistrale dell'autore de "I Signori dell'Appennino".
Romanzo storico appassionante e coinvolgente che diventerà caro agli appassionati di storia medievale. Narra la lotta di una delle ultime grandi famiglie di feudatari, gli Ubaldini,contro l'inarrestabile avanzare del comune di Firenze deciso a occupare il territorio del Mugello, (splendido, selvaggio e costellato di castelli) necessario per i suoi traffici con il nord Italia. I personaggi, sono credibili e convincenti, anche quelli storici realmente esistiti (molti presenti nella Divina Commedia) risaltano con le loro grandezze, miserie e umanità. Libro che fa desiderare il seguito delle vicende di Tano degli Ubaldini e nel mio caso, tornare presto al meraviglioso Mugello. Quis Dominatur Appennini? Alma Domus Ubaldini!
Una saga familiare, la storia di un clan potente e fortemente radicato sul territorio, l'emanciapazione di un adolescente che cerca spazio, gloria, amore nel mondo adulto, l'orgoglio ferino e scostante dell'apparteneza al ceto dominante, le vicende minute del popolo tra servaggio e desiderio di riscatto, le trame complesse della religiosità medievale e la potenza della macchina ecclesiastica: tutto questo e molto altro nel romanzo "I Signori dell'Appenninio" con cui Riccardo Bellandi ci porta nel Mugello del Duecento in cui dominano gli Ubaldini, annidati in una fitta rete di castelli e rocche montane, tesi nello sforzo imapari di mantenere potere feudale e indipendenza dalla Firenze mercantile. Uno scontro senza possibilità di vittoria per i feudatari del contado fedeli all'Imperatore combattuto fino in fondo con le armi e le bande, alla fine senza disdegnare le migliori strategie politiche per scongiurare la fine della casata. Montaccianico, il castello grande e ricco, non cadrà infatti per l'assedio fiorentino, ma sotto i colpi dei mastri costruttori, dopo essere stato comprato, a fiorini sonanti, da Firenze. Le storie sono avvincenti, i personaggi ben modellati, i paesaggi sembra di toccarli con mano. Riferimenti storici acurati e capacità attrattiva di un Fantasy uniti in un affresco del Mugello che, a differenza dei mondi virtuali, si può vedere, visitare e ritrovare ancora oggi, cercando le tracce degli eventi narrati da Bellandi in un territorio unico e poco conosciuto. Leggete il libro e venite in Mugello. Silvia Giovannini
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