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Del compositore asburgico G. Mahler (cui data di nascita ignota e cui nota solo data anagrafica di presenza sua (in famiglia non propria ed in condizioni di parziale provvisoria adozione)) era sua prima sinfonia in origine di cinque movimenti di cui ultimo secondo facoltà del caso o degli ascoltatori (4 +1). Lungi da esser stravaganza o innovazione, ciò era ritorno alle consuetudini sinfoniche rinascimentali, cui numero cinque però tipico per musica non annotata preferibilmente improvvisata; tuttavia continuazione europea non italiana ne era propria stessa. Ciononostante, era arte musicale nuova, cui ultimo (quinto) movimento in parvenza sonora brahmsiana ma in parere timbrico non diverso dalle esecuzioni tipiche delle grandi sinfonie di L. Von Beethoven (soprattutto della sesta 'pastorale', e della nona con Inno alla Gioia). Mahler trovatosi a pensare un intero scibile musicale, ne provvide di sorta di sequela; nell'arte della composizione quanto perduto fatto proprio altro, "come dopo Diluvio". Prima Sinfonia fu detta "Dei Titani" ed in interezza rappresentava tragedia interiore e gelo dell'anima: cui un simbolo, il colore "blu notte, o distante, ovvero segreto". Primi critici ne furono conquistati fino a tacerne per sgomento. Dell'ultimo movimento si preferì esecuzione solo singola. Quando mentalità di Impero Asburgico non era più comprensibile se non a pochi e dopo a nessuno, altri ritenne di considerare non provvisori solo primi quattro movimenti (4 [+1] ); quinto, caduto in pressoché oblio, è stato recuperato recentemente anche a notevole, per esso, archeologia di riproduzioni analogiche, di cui questa con direzione di J. Judd ripresenta stili originari degli anni di Fine Impero (ch'era detto: "La Decadenza"). Orchestra, di Nuovo Mondo, reintroduce anche maniera asburgica d'Oltreoceano, ove breve, altro Governo in Messico (ritorno e resoconto in Trieste) e di cui Gustav Mahler non ignaro. MAURO PASTORE
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