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La storia bicentenaria della sinistra (e della destra) è ormai esaurita. La contrapposizione fra sinistra e destra non riguarda più la realtà economica e sociale, ma si concentra su questioni limitate e su giochi di apparenze. La rappresentazione spettacolare del contrasto di sinistra e destra non ha più nulla a che fare con la realtà in cui viviamo e con i pericoli che sentiamo avvicinarsi: instabilità sociale, degrado ecologico, perdita dei diritti dei ceti subalterni, guerre. Questo libro è dedicato all’analisi di tale inedita situazione storica che permette di rivelare le contraddizioni e i nodi problematici insiti in ciò che è stata la sinistra. L’ambizione non è solo quella di comprendere meglio il passato, ma di fornire strumenti per pensare lucidamente il presente e per immaginare un futuro diverso da quello, mortifero, che l’attuale «capitalismo assoluto» ci sta preparando.
Caratterizzato da analisi deduttive che richiamano esposizioni matematiche (zampino di Badiale) e da una profonda pacatezza (nota caratteristica degli scritti del compianto Bontempelli), il libro illumina egregiamente i meschini aspetti, politici, antropologici e culturali, di ciò che è divenuta la sinistra (o è dovuta diventare visto cos'era ab origine) una volta immessa nell'area governativa, beotamente e beatamente trasportata dalla deriva neo-liberistica. Strepitosa la parte dove è compiutamente dispiegata la composizione psicologica, "fenotipica" e sociale del cosidetto "popolo di sinistra" così come è mirabile la descrizione della sua imperitura capacità di autosuggestione nel tentativo di non rivelare a sè stesso l'infondatezza e la "spettralità" (resi cioè ormai spettri) degli argomenti cardine della sinistra al fine di non doversi estromettere (per coerenza) dal mondo cui si sente appartenere, quello mitico della sinistra appunto. Alla fine non ci è rivelata soltanto la sinistra, come annuncia il titolo, ma la squallida uniformità della classe (a)politica degradata in toto al rango di amministratore delle conseguenze sociali del capitalismo globalizzato e senza freni che ha conquistato ogni sfera sociale e che non ammette deroghe di ordine etico al suo divenire. L'ho comprato anni fa ma ancora adesso lo leggo, lo rileggo e di tanto in tanto me e me lo porto appresso, per ogni evenienza...
Complimenti agli Autori! Con chiarezza e logica, mettono il lettore in grado di *vedere* che la Sinistra non sta scomparendo, ma, nel Capitalismo, *non può* esistere: le leggi economiche la sovrastano, ed annullano. Tutto il resto è fumo negli occhi e nelle orecchie dei "buoni elettori di sinistra".
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