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Anno edizione: 2019
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Diciamo che tutta la prima parte è fatta per un pubblico molto giovanile, molto meglio la seconda. Bei disegni.
Skim racconta un pezzo di vita dell’adolescente Kimberly, la ragazza nella copertina, e Skim è il suo soprannome, fusione tra Kim e slim che in inglese significa magra, aspetto fisico che non le appartiene. Sinceramente non mi piace l’idea di chiamarla Skim visto che il nomignolo punta sulla presa in giro, ma questo è il titolo del fumetto per cui lo adotterò anch’io. Skim è una ragazza isolata, un po’ per propria volontà, un po’ perché gli altri la considerano una strana per come si veste, per la sua passione per le streghe e la wicca. Ha un’unica grande amica che un po’ alla volta però prende le distanze. Skim parla di argomenti importanti, interessanti e forse centrali nella vita di un adolescente. Nella scuola di Skim un ragazzo si suicida, la sua fidanzatina da quel momento non è più la stessa (non si prende cura di sé, si fa misteriosamente male, non ha più voglia di partecipare a stupide feste con le amiche del suo circolo) e Skim, nel frattempo, si infatua di un’insegnante, iniziando una relazione omosessuale senza dir nulla a nessuno. Ed ecco che si parla di suicidio, di morte, di sofferenza, di dolore, di omosessualità, di isolamento, di solitudine e di amicizia. E devo dire che Skim mi ha toccato non poco, probabilmente perché mi ha rimesso in contatto con la me adolescente. Anche nella mia scuola c’è stato un suicidio, un ragazzo che non conoscevo nemmeno di vista, ma chi era suo amico, o suo insegnante, continuava a dire che da lui un gesto così era del tutto inaspettato. Non lo conoscevo, non lo avevo mai visto, eppure quando è stato riferito alla nostra classe ho pianto e sono rimasta scossa per giorni. Cosa ti porta a ucciderti quando sei così giovane? Quanto devi soffrire per arrivare a un gesto simile? Anch’io soffrivo, anch’io ero infelice, ma mai avevo pensato di togliermi la vita. Non riuscivo a darmi spiegazioni. Skim, parlando con la sua migliore amica, affronta con leggerezza il tutto, ma tra le righe si vede, si [continua sul blog]
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