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Il sole su Napoli
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"L'ispiratore, dapprima ignaro e poi consapevole di questo romanzo, è Massimo Troisi, a cui il libro è dedicato, e che lui scelse per quello che sarebbe stato il suo ultimo progetto cinematografico, rimasto incompiuto. Quando ho scritto "Il Sole su Napoli", non avevo mai vista la città. Ascoltavo i dischi della Nuova Compagnia di Canto Popolare, come un'ossessione. Come se la tammorra scandisse il ritmo della mia vita, sottolineandolo freneticamente. In un pomeriggio di pioggia a Villalta di Cesenatico, nella casa dell'amica Francesca, mentre i cavalli riposavano in scuderia, cominciai a raccontare una storia, questa storia, che poi trascrissi sulla mia classica Olivetti Lettera 42. Poi, finalmente, andai a Napoli. E ritrovai tutto."
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Pagine:
XXI-215 p., Brossura
EAN:
9788883721939
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giorgio
01 luglio 2005
Semplicemente meraviglioso
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Patrizio C.
08 aprile 2005
Finalmente una recensione per questo libro meraviglioso!Un testo eccitante e coinvolgente
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raffaella
10 gennaio 2005
un òibro per Napoli che tutti dovrebbero leggere. ottimo
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Il testo Il sole su Napoli della giornalista romagnola Paola Amadesi è comparso all'improvviso sugli scaffali delle librerie di tutt'Italia, con questo titolo tra l'avventuroso e l'oleografico, facendo pensare ictu oculi al solito libro su Napoli scritto da qualche studiosa attratta dalla città squadernata tra cielo e mare come immarcescibile - e anche un po' logoro - topos narrativo.
La lettura - al di là di qualche ingenuità nella trascrizione del dialetto; perdonabile - invece, ha restituito a chi a Napoli vive un sentimento passionale che è presente solo in chi oltre a scrivere della città, la ama anche veracemente. Un altro elemento poi arricchisce l'interesse per questo testo che narra l'impresa e, naturale, infelice morte del tribuno, a furor di popolo, Tommaso Aniello D'Amalfi: detto popolarmente e storicamente Masaniello. Il dato è che Massimo Troisi lesse una sceneggiatura da cui è stato poi tratto questo romanzo e sembra avesse voluto trarne un suo prossimo lavoro cinematografico. La storia la ricostruisce la stessa autrice che si è laureata in filosofia estetica proprio con una tesi su "Il Malessere, la risata: viaggio all'interno della poetica di Massimo Troisi". "L'ispiratore, dapprima ignaro e poi consapevole di questo romanzo, è stato Massimo Troisi, a cui il libro è dedicato, e che lui scelse per quello che sarebbe stato il suo ultimo progetto cinematografico, rimasto incompiuto. Quando ho scritto Il sole su Napoli, non avevo mai vista la città. Ascoltavo i dischi della Nuova Compagnia di Canto Popolare, come un'ossessione. Come se la tammorra scandisse il ritmo della mia vita, sottolineandolo freneticamente. In un pomeriggio di pioggia a Villalta di Cesenatico, nella casa dell'amica Francesca, mentre i cavalli riposavano in scuderia, cominciai a raccontare una storia, questa storia, che poi trascrissi sulla mia classica Olivetti Lettera 42. Poi, finalmente, andai a Napoli. E ritrovai tutto. Tutto quello che avevo scritto, i personaggi, l'intreccio, i luoghi. Quando tornai riscrissi il romanzo, e non appena lo ebbi terminato, lo inviai a Massimo, il mio Luca Del Buono: un amico aveva trovato l'indirizzo e me lo aveva spedito incollato ad una cartolina. Era la fine dicembre del 1991...".
A legittima sanzione dell'investitura del nostro Massimo attore degli ultimi vent'anni c'è la dedica fatta dalla sorella Rosaria Troisi che ringrazia Amadesi per avere fatto rivivere la storia di Masaniello umanizzandola rispetto ai contenuti che tutte le storiografie vincenti o meno gli avevano disegnato addosso. "Perché, il mito è l'ultimo stadio e non il primo nello sviluppo del personaggio eroico". Partendo da questo assunto, nel dettato narrativo, Amadesi contrappone a Masaniello - non uno spagnolo - ma un contraltare napoletano: Luca del Buono, capo delle guardie del Viceré spagnolo (siamo nel 1647 e a Napoli il potere è concentrato nel duca d'Arcos). Lo spettro di Napoli è quindi il malgoverno che costringe i suoi figli ad azzannarsi fra loro. Poi il sole sorgerà ancora: ma questa volta illuminerà (sembra un sole di Bernari in Tre operai) l'ennesimo tradimento di questa città eterno ossimoro.
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