Jean-Efflam Bavouzet presenta il secondo volume della sua strepitosa integrale delle sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, un progetto che dovrebbe concludersi con il terzo volume nell’ultimo scorcio del 2014 e procede di pari passo con l’integrale delle sonate di Franz Joseph Haydn. Il primo volume dell’integrale beethoveniana è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo, con il critico del BBC Music Magazine che ha definito l’interpretazione del pianista francese «autorevole e virtuosistica» e quello della rivista americana Fanfare che si è spinto al punto di dichiarare «l’interpretazione di Jean-Efflam Bavouzet è destinata a superare l’esame del tempo». In questo volume il pianista francese esegue le sonate che vennero pubblicate tra il 1800 e il 1804. Questi anni costituirono una svolta molto importante della parabola stilistica di Beethoven, che portò al periodo centrale. Tra le altre cose, il programma di questo cofanetto comprende le due sonate op. 27, la cui struttura definita da Beethoven “quasi una fantasia” diede un contributo determinante al superamento degli schemi tradizionali. La seconda di queste sonate – intitolata Al chiaro di luna – presenta uno dei movimenti più conosciuti del grande compositore di Bonn, vale a dire l’Adagio sostenuto iniziale, che sembra riecheggiare i preludi dell’età barocca con le sue famose cascate di terzine e la sua intensa melodia. La Sonata op. 53 – meglio conosciuta con il titolo Waldstein, dal nome del suo dedicatario – è considerata una delle opere più rappresentative del periodo centrale di Beethoven e si spinge molto oltre le sonate scritte in precedenza sia sotto l’aspetto dei contenuti sia sotto il profilo delle dimensioni. In questo cofanetto si può ascoltare anche l’Andante in fa maggiore, un brano che secondo le prime intenzioni di Beethoven avrebbe dovuto costituire il movimento lento della Waldstein. Sebbene in seguito sia stato sostituito da un più breve Adagio molto, questo brano è molto affascinante, al punto che nel giro di pochi anni divenne uno dei lavori pianistici più famosi di Beethoven ed è passato alla storia della musica con il titolo di Andante favori.
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