L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Era il 4 giugno 1993 quando al Forum di Assago Milanofiori assistetti alla performance live dei Depeche Mode, tappa italiana del Devotional Tour. L’indubbia capacità di coinvolgimento del folto pubblico da parte della band britannica rappresentò per me, avvezzo ad un sound più ritmato, veloce, potente ed aggressivo, una sorpresa piacevole, quantunque non inaspettata. Oggi, a pochi giorni dalla prematura scomparsa di Andrew ‘Fletch’ Fletcher, uno dei tastieristi del gruppo, mi piace ricordare quella serata, come pure questo «Speak and Spell» (1981) album che ne segnò l’esordio e che, pur non esente da difetti ed ingenuità, costituì un significativo momento di affrancamento da parte di un intero movimento dalle sonorità del decennio precedente. I DM seppero infatti farsi interpreti di quelle istanze, imposte dal montante clima di edonismo e positività degli entranti anni Ottanta, le quali premevano per un netto sganciamento dalle tendenze che avevano polarizzato il decennio precedente: il ribellismo corrosivo e contestatario del punk politico da un lato e le contaminazioni soul, R&B, funk, afro e latine della disco music dall’altra. Gruppi come Duran Duran, Human League, Alphaville e OMD portarono a termine le intuizioni più innovative ed originali di Roxy Music, Ultravox e Kraftwerk, dando vita in tal modo all’autentica novità degli ‘80: quel synth-pop ‒ ossia una sintesi di new wave e pop dall’approccio easy-listening e dancefloor oriented, eseguita interamente (melodia, ritmo ed arrangiamento) con il sintetizzatore ‒ che condusse a compimento il riflusso dei punk dagli squat ai night club. Alfieri di questo genere furono appunto i DM che con «Speak & Spell» realizzarono uno dei primi manifesti della nuova tendenza. Le hit dell’album sono: «Dreaming of Me», «New Life» e, naturalmente, «I Just Can’t Get Enough», brani dai ritornelli orecchiabili e futuristi, frutto della penna di Vince Clark, mentre «Tora! Tora! Tora!» e «Big Muff» furono composte da Martin Lee Gore.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore