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Torna la coppia Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli con un nuovo romanzo dedicato a Benedetto Santovito. Dopo le indagini di Macaronì, Un disco dei Platters e Questo sangue che impasta la terra, per il maresciallo dei carabinieri è tempo dei ricordi. Quest'ultimo libro raccoglie infatti i racconti che Santovito riprende dal passato e della tradizione dei luoghi dell'Appennino emiliano dove si svolgono tutte le sue avventure. In alcuni casi il maresciallo narra fatti di cui è stato diretto testimone o protagonista; altre volte ascolta e riporta le storie raccontate dagli anziani del paese. Spaziando tra gli anni e le epoche, si susseguono storie "gialle" tradizionali e investigazioni anomale, come il racconto in cui si spiega un crimine con un fenomeno linguistico o si indaga sulle ragioni di un modo di dire con la circospezione con cui si cerca di stanare il colpevole di un delitto. Le storie del libro hanno per veri protagonisti una terra, i suoi abitanti e i sapori del passato. Trasmettono i sapori di un'epopea umile e antica, ora nostalgica e ora serena nell'accettare la trasformazione di un mondo piacevole ma destinato a cambiare. I racconti riuniti in Lo Spirito e altri briganti sono anche storie piene di suggestione e di mistero. Tra i segreti custoditi dalle fredde montagne emiliane quello del fantasma che scivola nella tenebra dei monti, lasciando dietro di sé la scia di un terribile lamento, o quello della bestia che si aggira sfuggente tra i boschi e di cui circolano descrizioni confuse e contraddittorie. Nessuno l'ha mai vista ma tutti ne serbano il ricordo dai tempi dei racconti durante le veglie invernali nelle stalle. E poi le storie dei briganti del tempo passato, figure a volte estremamente crudeli ma affascinanti, come il Principino, il Gigione e lo Spirito.
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