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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Se riuscissi a lasciare a metà i libri, certamente non sarei arrivato in fondo. Davvero faticoso.
Recensioni
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«Il grande mantello di Colette è caduto su Edna O'Brien. Benché più cupa e più conflittuale, O'Brien ne condivide la materialità, la crudezza, la prosa cesellata, le stigmate della maturità. È un'eccellente stilista e, a mio parere, la narratrice attualmente più dotata nel Regno Unito.» (Philip Roth)
In ogni pagina di questo romanzo si respira la "malinconia irlandese", quel particolare struggimento non mediterraneo ma nordico che tuttavia fa di questo popolo (tra tutti quelli al di sopra del 50º parallelo) il più vicino per sentimenti e emozioni alla nostra sensibilità, al nostro modo di affrontare la vita. Contemporaneamente aleggia in tutto il testo il tema della guerra, così presente nella letteratura contemporanea irlandese, anche femminile. Un tema imprescindibile se si vuole mantenere coerentemente un legame con la realtà, ma difficile da sviluppare in una narrazione che non voglia essere né storica né politica. La O'Brien affronta senza retorica e con un linguaggio diretto ma non crudo il personaggio di McGreevy, un terrorista sfuggito alla polizia e rifugiatosi in una grande casa isolata, nella verde campagna. Il terrorista dell'IRA, soprannominato La bestia, si mostra uomo dotato di grande umanità, sensibilità e ideali, tutti espressi nel rapporto con la padrona di casa, una donna anziana della cui triste vita abbiamo una descrizione nelle prime pagine del libro. La simpatia dell'anziana Josie per il terrorista, che raccoglie l'eredità di un pensiero di libertà e indipendenza già da lei molto sentito (e da lui portato alle estreme conseguenze), si esprime, oltre che nel dialogo quotidiano, anche attraverso le pagine del suo diario, inserite all'interno del testo. Josie, in fondo, vive ora un momento di serenità, di rinascita anche intellettuale, di riscatto da decenni di un matrimonio con un uomo ottusamente violento, scoprendo addirittura il senso della maternità, a lei negata dalla natura. E non è molto importante come finirà il dramma, perché, comunque sia, per entrambi è stato un momento fondamentale, vissuto intensamente, indimenticabile, al di là del tempo e della realtà, in uno "splendido isolamento".
A cura di Wuz.it
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