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Anno edizione: 1999
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Il primo dei grandi romanzi di Virginia Woolf, in cui il suo metodo comincia a delinearsi. Scritto dopo la morte del fratello restituisce il segno dell'epoca, gli ambienti, le voci, i pregiudizi. Lo sguardo della scrittrice già affilato.
Ho adorato questa edizione Marsilio, con testo a fronte. Ce ne fossero di più!
Recensioni
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scheda di Concilio, C., L'Indice 1995, n. 5
recensione pubblicata per l'edizione del 1994
Il libro comincia sulla spiaggia dinanzi al faro e allo spettacolo delle onde (due immagini alle quali Virginia Woolf dedicherà altrettanti romanzi). La stanza di Jacob non è infatti uno spazio chiuso. È piuttosto quel mare aperto alla sperimentazione di ipotesi e smentite, supposizioni e ripensamenti che caratterizzano la tecnica del punto di vista: ciò che sappiamo di Jacob è ciò che gli altri vedono in lui, ciò che di lui pensano. Ma chi è, e com'è Jacob realmente? "Un bambino ostinato" lo definisce sua madre. "Un uomo e dunque pericoloso" per la signora che deve condividere con lui lo scompartimento del treno ma che ben presto si ravvede: "Rassicurante, giovane, indifferente, inconsapevole - e per quanto riguardava l'aggredire qualcuno... No!, no, no!". Di fronte al mondo, Jacob non conosce altra forma di sé se non quella che si crea da solo: "Sono quello che sono, e intendo esserlo". Jacob è reale in quanto eroe del romanzo che lo riguarda, scritto a più voci e attraverso gli occhi altrui; ma a emergere in superficie, come in questo caso, è la voce stessa dell'autrice che all'eroe deve vita e sostanza. Jacob studente a Cambridge, Jacob innamorato in Grecia, Jacob ventenne, indifferente o pronto a fare a pugni per un'idea, si lascia alle spalle proprio quella stanza che Virginia Woolf rivendicherà tutta per sé più tardi. Quel che resta di Jacob, dei suoi anni di apprendistato alla vita, è il lirismo di Virginia Woolf; i romanzi e saggi che ancora alimenterà; una lucida avversione per la guerra, intervenuta anche nel periodare woolfiano, che nel penultimo capitolo si fa frammentario, caotico, più ansioso, prima della resa.
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