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Spesso la scelta di un libro da leggere è inconsapevole, dettata più dall'immagine in copertina che da tutto il resto. È successo così anche stavolta, e meno male aggiungerei... La copertina di questo libro mi ha letteralmente catturato, suscitando l'interesse e la curiosità di scoprire ciò che in esso era celato."Le stelle si accendono al tramonto"?.Bello, suona bene?quasi poetico direi! Ma cosa avrà voluto indicare con questo titolo questo Paolo Quattrocchio? Dalla breve recensione sul retro - complimenti a chi l'ha redatta - apprendo che il tema principale è la vita con le sue priorità?Ho deciso, lo compero. Detto, fatto. Divorato in un lampo. Del resto non potevo fare altrimenti essendo scritto in un linguaggio semplice, spesso descrittivo, scorrevole e quotidiano, ricalcante l'immediatezza dei contenuti. In poco più di cento pagine sono rappresentate le scelte di vita a cui i vari protagonisti sono chiamati nella loro quotidianità, scelte non sempre semplici all'interno di una società moderna e frenetica, tesa a schiacciare ogni valore umano. Scelte a cui bisogna dare una risposta nei momenti giusti: il tempo scorre e non si può discendere due volte nel medesimo fiume diceva tanti anni or sono Eraclito?il tema dopo secoli e secoli ritorna e si concretizza in questo libro: Federico e Giulia, due affermatissimi colleghi operanti in una banca internazionale, si innamorano e diventano l'emblema del vero amore, sulla base del quale porranno le basi della loro famiglia. Presto arriverà Chiara, la loro figlia che rappresenterà la vera rivoluzione della loro vita. Accanto alla loro storia ruotano come satelliti le figure dei loro colleghi e dei loro capi con le loro convinzioni e le loro visioni del mondo?ma non vorrei aggiungere troppo per non rovinare la lettura altrui. Un libro da leggere in metro, in treno o dal dottore che aiuta a riflettere con leggerezza e lascia un sorriso nel cuore. Spero solo che questo autore sconosciuto pubblichi presto qualcos'altro.
Allora..comincio con una battuta..forse romanzo troppo corto !? Nel senso che avrei letto volentieri ulteriori sviluppi della storia ben costruita e caratterizzata, prima dell'epilogo finale, forse destabilizzante, posto che il lettore, appunto per la caratterizzazione (riuscita) della prima parte, si identifica bene nel protagonista. Nelle sue scelte, Federico dimostra gran coraggio e sembra quasi che venga poi "punito" per questo.... Tema centrale purtroppo ben noto a tutti e trattato con intelligenza attraverso l'Esperienza con la "E" maiuscola del genitore, che conosce bene solo chi ci passa attraverso - e che poi, nonostante le turbe adolescenziali è l'unica esperienza che da un senso a tutto il resto. Quindi buon lavoro che si legge velocemente proprio perché vuoi vedere cosa succede nella pagina successiva e là dove gli sviluppi possono a volte sembrare più o meno scontati, invece sorprende. Onore allo scrittore che riesce a tenere il lettore in tensione .... Tra l'altro, il "bel" mondo bancario è stato ritratto a tinte correttamente colorate, con gustose caratterizzazioni dei personaggi (la Dott.ssa Riva....), sempreverdi intramontabili ("Il global ABS di Barcellona....") e le sortite da motel di Settimo Milanese ...quindi ce n'è per chi è di quel mondo e pure per chi ne è fuori ma immagina cosa succeda dentro. Concludendo mi sono piaciuti, a) il coraggio di affrontare il tema attraverso la citata "E-sperienza", b) la caratterizzazione dell'environment, senz'altro resa possibile proprio perchè chi scrive ci lavora ("racconta di quello che vivi"), c) la capacità di Paolo di tirare fuori il coup de theatre che spiazza il lettore per riconcentrarlo sul tema vero, d) la scelta di rendere i personaggi tutto sommato piuttosto "impermeabili" a quello che li circonda lavorativamente (alla fine anche "la donna in corriera" capisce....) e) lo stile di scrittura, secco ed essenziale, come se ce la raccontassimo alla macchinetta del caffè.
Recensioni
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