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Anno edizione: 2021
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Una biografia rigorosamente non autorizzata, una controvita di un grande amore novecentesco
«È un ritratto confidenziale, il diario di un inseguimento, gli appunti di un apprendistato letterario che ha coinciso con l'educazione sentimentale fornita dai libri e dalla frequentazione con lo scrittore. La storia, come scrive Masneri, «di un innamoramento letterario immediato, con immedesimazione delirante». All'epoca si era sviluppato un circoscritto ma tenace culto arbasiniano. C'era una piccola setta di adepti che si scambiavano come figurine edizioni rare delle sue opere. Ma essere Arbasino, diventare Arbasino, vuoi dire rischiare il ridicolo: Masneri lo sa, non corre il rischio, e con una prosa colta, ironica e affettuosa» - la Lettura
«Un libro delizioso, in cui Masneri parla di Arbasino anche per dire della propria educazione sentimentale, e in cui Arbasino assume il ruolo di involontario maestro, senza insegnare nulla, che è la cosa migliore» - il Giornale
«A rendere prezioso il libro sono anche gli scatti dei fotografi Paolo Di Paolo e Giovanna Silva, le riproduzioni golose di cartoline autografe, locandine d'epoca, interni di casa, sino al citofono» - Stefano Bartezzaghi, Robinson
«La cronaca di un tempo non perduto e il ritratto di una Roma leggera: cene, incontri et similia con "cari vecchi signori" e antiquarie intellettuali, nobildonne in età da caftano, arbasiniani d'ordinanza, "coetanei borghesoni e anglofili" e "rari giovani scatenati, lirici o sinfonici» - D, la Repubblica
Alberto Arbasino (1930-2020) non è stato solo uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano ma è stata una colossale «macchina di stile». Michele Masneri ci guida con una scrittura divertita e divertente in un paese scomparso dove l'opera-mondo arbasiniana funge da Google Maps fra gran lombardi, ambasciatori, nobiltà («a Roma gli unici esseri parlabili - e format esportabili - son sempre stati le principesse»). E ancora: Gianni Agnelli, Truman Capote. Gin and tonic e fiori freschi ("Grazie per le magnifiche rose!"), e il tentativo di una genealogia letteraria e omosessuale del Novecento che arriva fino a Pier Vittorio Tondelli passando per Pier Paolo Pasolini. Una biografia rigorosamente non autorizzata, una controvita di un grande amore novecentesco. E la storia di un romanzo «perduto», che Arbasino scriveva parallelamente a "Petrolio", incredibilmente sullo stesso tema, l'industria petrolifera. "Stile Alberto" è anche un piccolo manuale di sopravvivenza nel mondo letterario di ieri e di oggi. Arricchito da foto dell'autore, sei fotografie di Paolo Di Paolo e una serie di cartoline autografe di Alberto Arbasino.
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