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Anno edizione: 1993
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2016
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Accanto ad Iggy, satiro perverso ed animalesco, si stagliano monolitici muri ritmici e chitarre sature , per un vero e proprio suono garage, proto punk , figlio della psicadelia più marcia (e meno dispersiva) e di un blues rivisto e corretto sotto la lente deformante di bianchi che non hanno solo venduto l’anima al Diavolo in un campo di cotone ma che ne degenerano i riti. Riff lancinanti, urla sguaiate ma anche morbosamente ammalianti per un primitivismo musicale fino ad allora senza pari. Tra i 35 minuti e gli 8 brani, basti citare “I Wanna be your Dog”, puro delirio sonoro ed uno shock ai tempi solo per il titolo, ripreso non a caso dai Sonic Youth ; “No Fun”, complice il geniale handclapping che rende quasi orecchiabile questo malsano inno, manifesto e celebrazione del nichilismo, richiamo al “nulla”, perché la festa è finita (o forse mai iniziata); “1969”, boogie viscido che reassume in pochi versi l’etica del gruppo perchè “It’s another year for me and you, another year with nothing to do” ; la sinistra e lugubre We Will Fall, che si dipana in dieci angoscianti e lisergici minuti ricordando quei Velvet Underground il cui John Cale è presente suonando la viola nel brano ( ma è bene ricordare che è proprio lui il timoniere nella produzione del disco). Come i sovra citati Velvet, inizialmente rimasero affar per pochi eletti ma i germi del morbo ciclicamente hanno generato cloni a non finire, decennio per decennio, a testimonianza di una delle esperienza più preveggenti dell'intera storia del rock.
Uno dei più grandi esordi di sempre. Storie di malavita e alienazione nella cittadina di Ann Arbour.Il disco si apre con il wah wah di asheton e di mezzo c'è la grandissima We will fall(la All tomorrow's parties di una piccola cittadina del Michigan) e poi la mitica No Fun coverizzata sublimamente dai Sex Pistols pochi anni dopo. Disco da conservare.
The Stooges sono un gruppo rock formatosi a Detroit nel 1967. Sono considerati tra i precursori del movimento punk rock (alcuni li ritengono proprio i fondatori del movimento), quindi tra i capostipiti del proto-punk, furono tra i più influenti gruppi americani di sempre, in compagnia dei Velvet Underground e dei concittadini MC5. Dopo lo scioglimento avvenuto nel 1974, si sono riformati nel 2003. Il gruppo è stato incluso al 78esimo posto nella lista degli artisti immortali stilata dalla rivista Rolling Stone. Gli Stooges vennero fondati nella seconda metà degli anni '60 da Iggy Pop (vero nome James Newell Osterberg, voce), i fratelli Ron e Scott Asheton (rispettivamente chitarra e batteria), e Dave Alexander (basso). "The Stooges" (1969) è il loro album d'esordio Il disco mischia le sonorità di Chuck Berry con la psichedelia dei The Doors, dando agli strumenti le distorsioni dei Velvet Underground ed alle parole il timbro alla Mick Jagger. Il disco si apre col pezzo "1969", dove è esposta tutta la tendenza Rock & Roll e Punk rock del gruppo. Si passa ad "I Wanna Be Your Dog" dove le chitarre distorte accompagnano il timbro punk acido di Iggy Pop (che sarà ripreso poi da Johnny Rotten con i suoi Sex Pistols). "We Will Fall" è una canzone che avrebbero benissimo potuto fare i The Doors (un misto fra "The End" di questi ultimi e "Venus In Furs" dei Velvet Underground): dieci minuti abbondanti di accompagnamento scarno e viola elettrica di John Cale. Mentre con "No Fun" e "Not Right" gli Stooges precorrono i tempi facendosi antenati dei primi Ramones (con ritmi però alla "I'm Waiting For The Man" dei Velvet Underground). Questo album li catapulta nella scena di Detroit (assieme agli MC5) e di tutti gli Stati Uniti come un fulmine a ciel sereno negli anni di Woodstock e del "flower-power". Il disco è diventato negli anni un album di culto per aver preceduto e quasi originato il fenomeno Punk (Ramones e Sex Pistols come detto devono molto agli Stooges). Un classico senza tempo, un lavoro maestoso e basilare.
Recensioni
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