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scheda di Giacomasso, S., L'Indice 1991, n. 6
Il volume appartiene alla collana "Americana", con la quale Giunti intende presentare un panorama completo delle problematiche del nuovo continente, dal Canada al Cono Sur. Obiettivo di Pompejano è la spiegazione dei motivi delle continue tensioni dell'area centroamericana e della loro mancata pacificazione, degli "elevati gradi di conflittualità talora solo sociale, talaltra politico-militare", e dell'"uso sistematico della violenza nei rapporti sociali". Secondo la tesi fondamentale del libro, che sembra riecheggiare quelle di Carmagnani, con l'esercizio di un controllo assoluto sulle istituzioni e l'esclusione delle masse, le oligarchie non hanno permesso la definizione delle regole del gioco istituzionale. Lo stato, strumento di repressione e di dominio nelle mani dei "proprietari" dei singoli paesi, non è riuscito a evitare la permanenza di costanti e acute tensioni sociali. Pompejano indica come le diversità degli stati del Centro America, diversità che vanno dalla composizione etnica - in prevalenza india in Guatemala e bianca in Costa Rica, ad esempio -, al modello di sviluppo economico perseguito, non siano riuscite a impedire a questi paesi un destino comune. La verifica del modello interpretativo proposto da Barrington Moore, secondo il quale il caso centroamericano rientrerebbe in quello che identifica la modernizzazione capitalistica con un processo guidato dall'alto, nel corso del quale la società abbandona la democrazia, mostrerà come tale destino sia costituito essenzialmente dai problemi derivati dai rapporti tra stato e società e dalla presenza del fattore esterno, identificabile con l'impatto del mercato estero e con l'azione politico-militare delle grandi potenze, in prevalenza Stati Uniti e Gran Bretagna. Il carattere anche didattico del testo viene evidenziato da una cronologia degli avvenimenti e da una buona bibliografia ordinata per argomenti.
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