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scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1997, n. 7
Con questo secondo volume (il primo, pubblicato nel 1991 presso lo stesso editore, copre il periodo "Dai mercantilisti a Marx"), Zagari dà seguito alla costruzione di un manuale che si distingue per la coraggiosa scelta di non lesinare sul numero complessivo delle pagine, pur optando per la formula dei "moduli" che possono essere adottati separatamente. Più compatto del precedente tanto nelle dimensioni quanto nella struttura, questo volume si concentra sulla fase di storia delle teorie economiche che inizia con la rivoluzione marginalista degli anni 1870 e prosegue con le evoluzioni interne del nuovo paradigma, volte sia a consolidare gli assunti di base (particolare attenzione è rivolta agli aspetti metodologici del pensiero di Marshall), sia a promuovere revisioni critiche pur di segno diverso, tra le quali l'autore dedica spazio ai contributi di Pareto, Wicksell e Schumpeter. Il quadro è chiuso dalle oltre cento pagine dedicate al sistematico attacco di Keynes all'ortodossia del suo tempo. Il taglio interpretativo che caratterizza l'intero percorso può essere rintracciato, quasi paradossalmente, in un capitolo eccentrico: quello dedicato alla scuola storica tedesca di fine Ottocento. Nelle posizioni di Gustav Schmoller, e in particolare nella controversia che lo oppose a Carl Menger, protagonista austriaco della prima generazione marginalista, Zagari ravvisa infatti non, come molti ritengono, il contrasto tra un indirizzo risolutamente ateorico e l'opposto tentativo di fare dell'economia una scienza astratta e assiomatica, ma la pur ambigua e contraddittoria radice di tutte le revisioni successive, e soprattutto dei filoni eterodossi rispetto a quello neoclassico: da Schumpeter, che riprende il tema di un ambiente economico in evoluzione, a Keynes, che rafforza la tesi della pluralità dei movimenti economici. Andando in parte oltre i limiti temporali imposti al volume, si potrebbe ricordare come altre correnti teoriche siano indebitate con la "controversia sul metodo" di fine secolo: l'istituzionalismo vecchio e nuovo, il filone evoluzionista e l'approccio regolazionista ne sono esempi caratteristici.
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