L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2024
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro molto interessante sulla storia della morte, una lettura molto scorrevole anche per un pubblico non storico. Ariès affronta l'evoluzione della morte nei diversi periodi in modo differente da altri studiosi, egli cerca di analizzare la tematica non solo da un punto di vista storico ma anche da un punto di vista antropologico e dedica molto spazio alla sfera privata e alla percezione della gente piuttosto che alla cultura ufficiale.
Questo libro applica alla storia la teoria, soprattutto francese, che la storia non è una scienza a parte, ma è una scienza umanistica e si accompagna ad altre scienze molto importanti: politica, sociologia, psicologia, filosofia e anche al folklore. L'autore ci parla di come si moriva nel Medioevo e poi continua mostrando come si è evoluto l'atteggiamento l'atteggiamento delle persone nei secoli. Nel primo Medioevo si considerava la morte, non con la paura, ma come una cosa naturale. E' solo più tardi, verso il XIII secolo che si cominciò a temerla, e mentre i nobili si facevano tumulare in Chiesa in prossimità dell'altare di un santo, i poveri continuavano a essere sepolti in fosse comuni. In questo libro si parla dei testamenti e di come era vissuta dai parenti e dagli amici la morte di un caro. Il libro finisce con un'analisi di come ci si comporta nel XX e in questo scorcio del XXI secolo dove i pareti e gli amici si sono decisamente, in generale, defilati e tutto è rimasto in mano dei medici e degli ospedali dove la gente spesso muore e muore da sola.
Gli articoli raccolti in questo volume non sono che una sintesi del lavoro che lo storico francese ha condotto per molti anni sul tema della morte, contribuendo a far rinascere un certo interesse per il fenomeno dal punto di vista storico e antropologico. L'analisi di Ariès, che utilizza fonti non appartenenti alla cultura ufficiale, giunge ad individuare dei macrocambiamenti nella storia della rappresentazione della morte in Occidente, passando per un periodo di massima familiarità con i deceduti durante il Medioevo ad un momento di maggiore introspezione, caratterizzato dall'immaginario del giudizio soggettivo, per passare alla massima esaltazione della morte eroica con accezione quasi erotica durante il Romanticismo e finire con la tabuizzazione del fenomeno nel Novecento. Al di là delle macrocategorie storiche, l'interesse di Ariès per la morte è stato fondamentale per dare ulteriori contributi alla determinazione dell'autopercezione identitaria del soggetto nel corso dei secoli, evidenziando come talvolta non sia la cultura ufficiale, con le leggi nazionali, le bolle papali e i trattati filosofici, a modificare in maniera sostanziale le abitudini degli uomini, ma qualcosa che agisce ad un livello più sottile e profondo, che egli definisce l'inconscio collettivo e che potremmo anche definire il sottobosco della tradizione popolare. Probabilmente l'unica pecca di Ariès sta nell'aver dato credito, come gran parte del pensiero europeo formatosi tra gli anni '20 e '40, all'idea che l'Occidente stesse tramontando, ritenendo che la proibizione della morte non fosse che un segno della decadenza dei tempi e non accorgersi, invece, dell'incedere di una forma tutta postmoderna d'individualizzazione della vita, cui fa da corollario anche la definizione postuma dell'identità tramite la personalizzazione della propria morte.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In questo studio, Ariès, uno tra i maggiori storici francesi dei nostri tempi, affronta il tema del pensiero della morte partendo non dai testi letterari, ma da tutti quei documenti che esprimono la sensibilità comune e l'inconscio collettivo, in particolare le tombe e i testamenti.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Gli eBook venduti da IBS.it sono in formato ePub e possono essere protetti da Adobe DRM. In caso di download di un file protetto da DRM si otterrà un file in formato .acs, (Adobe Content Server Message), che dovrà essere aperto tramite Adobe Digital Editions e autorizzato tramite un account Adobe, prima di poter essere letto su pc o trasferito su dispositivi compatibili.
Gli eBook venduti da IBS.it sono sincronizzati automaticamente su tutti i client di lettura Kobo successivamente all’acquisto. Grazie al Cloud Kobo i progressi di lettura, le note, le evidenziazioni vengono salvati e sincronizzati automaticamente su tutti i dispositivi e le APP di lettura Kobo utilizzati per la lettura.
Clicca qui per sapere come scaricare gli ebook utilizzando un pc con sistema operativo Windows
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore