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Le tracce del terribile ribelle si conservano ancora nelle regioni dove egli imperversò.
Nel suo stile asciutto e magistrale Puškin racconta la grande vicenda guerresca di Pugačëv, cosacco del Don che da umile soldato e vagabondo analfabeta si era dichiarato zar, diceva di essere il defunto Pietro III ancora in vita. E aveva attirato a sé diverse popolazioni asiatiche tra il Volga e gli Urali già malcontente e ribelli, cosacchi, tatari, baschiri, calmucchi, scontrandosi vittoriosamente con i distaccamenti russi, occupando una larga parte di territorio e marciando con loro verso Mosca per impossessarsi del suo preteso impero e spodestare Caterina II. La ribellione, iniziata nel 1773, finirà con la raccapricciante esecuzione del falso zar, il forsennato e disgraziato Pugačëv, il 10 gennaio 1775. Un racconto storico veritiero e incredibile, nei meravigliosi panorami dell’Asia tribale, delle sue sconfinate pianure e dei suoi grandiosi fiumi. Nella perfetta traduzione di Ettore Lo Gatto. Ermanno Cavazzoni
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