La stranezza che ho nella testa

Di Pamuk avevo letto “il museo dell’innocenza” e mi era piaciuto tantissimo e questo libro conferma la bravura dell’autore. La storia di Mevlut e di tutta la sua famiglia che si dipana per quasi 50 anni sullo sfondo di una Instanbul prima poverissima e poi nuova metropoli. Il protagonista è caratterizzato dalla semplicità e dalla dolcezza che guida ogni suo comportamento. Il grido Boo-zaa mi rimarrà sempre impresso !

Uno dei libri più "belli" letti nella mia vita (ovvero, uno di quelli a cui più mi sono affezionato!) Un libro stupendo! Personaggi Stupendi. La cornice di una città Stupenda come Istanbul. Uno dei più bei libri del grande Orhan Pamuk. Assolutamente imperdibile per tutti gli amanti della Turchia. Un libro impossibile da perdere per chi vuol capire l'anima turca e la turchità, secondo soltanto a "Neve".

Nei libri di Pamuk che ho letto (non tutti) scorre sempre un fiume sotterraneo di serena malinconia che dà il "tono" alla narrazione. Questo ultimo, splendido, romanzo del Nobel turco non fa eccezione: qui il compito di tenere la nota dominante è affidato al protagonista Mevlut, che fin da subito capiamo essere una "brava persona" come lo stesso autore lo definisce quasi cinquecento pagine dopo. Il romanzo, in buona sostanza, è la storia di circa quaranta anni della vita di quest'uomo umile, ma non sottomesso; spesso triste, ma non disperato; solitario, ma non misantropo; pieno di dubbi e debolezze.