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Premi
2015 - Oscar [Academy Awards] - Miglior attore - Eddie Redmayne
2015 - Golden Globe - Miglior attore in un film drammatico - Eddie Redmayne
2015 - Golden Globe - Miglior attrice in un film drammatico - Felicity Jones
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Davvero bello. Commovente a tratti, Pieno della passione che il protagonista ha per la sua materia.
Grande interpretazione di Eddie Redmayne. Lo consiglio
Film molto interessante e con un’interpretazione magistrale del protagonista nei panni del genio Stephen Hawking.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Superate il concetto che le biografie dei geni debbano essere antiquate e devote. Non è sempre così. La teoria del Tutto ci mostra il vero mondo che respira, sanguina e suda, secondo il british, fisico teoretico, cosmologo Stephen Hawking. Sfidato da una malattia neurologica progressiva, che gli impedisce di muoversi e parlare. Ciò nonostatnte Hawking continua, la sua mente si sforza di risolvere i misteri dell’universo.
Mi aspettavo che il regista James Marsh portasse violini e importanti vendite al trionfo a dispetto delle avversità.
Invece, caricato emozionalmente, sorprendentemente sfacciato, La Teoria del Tutto guarda senza batter ciglio al disordine, l’irascibile umanità di chi pensa e si sente sessualmente ingabbiato nel suo corpo. Quello di Hawking è un ruolo che chiede miracoli a un attore. E Eddie Redmaine, in una monumentale performance, li fa. Accoppiato a Felicity Jones, che è semplicemente sensazionale, una moglie determinata. È il libro di Jane Traveling to Infinity: My Life With Stephen che usa come risorsa materiale per lo humor, un copione ben osservato da Anthony Mc Carten.
Il regista Marsh, nel documentario del 2008 Man On Wire, ha camminato sul filo del rasoio con Philip Petit, rifiutando di ridurre Hawking a un santo martire a causa dei sintomi correlati alla SLA.
Poiché Hawking non è nato con questo problema, Marsh e l’abile direttore della fotografia Benoit Delhomme ci riportano indietro nel 1963, con il vorticoso occhio di Hawking – occhiali spessi addosso – in giro in bici nel campus di Cambridge, con la testa continuamente fra le nuvole fino all’incontro con la bella studentessa Jane Wilde, una poetessa e cantante in un coro con una fede in Dio che Hawking non condivide. Quest’aspetto da solo sarà una rivelazione per coloro che sono rimasti legati all’immagine di Hawking incatenato a una sedia a rotelle motorizzata, la sua testa penzolante, i suoi muscoli fiacchi, la sua voce generata da un computer.
Tanto per cominciare, La teoria del Tutto è un Big Bang Theory romanzato tra due giovani geek, con corpo e mente che entrano in collisione. Hawking ha appena 21 anni quando gli viene diagnosticata la malattia, e gli vengono dati due anni di vita. È Jane che lo tira fuori dalla depressione per catapultarlo in un matrimonio che durerà 25 anni e gli porterà tre tre figli. Quando un amico chiede a Hawking come fa con il sesso, lui rivela: “Quella parte è automatica”. Voto 5/5
Recensione di Peter Trawers
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