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Anno edizione: 2007
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Lezioni di Adorno in un linguaggio davvero semplice ma non semplicistico che, attraverso i termini fondamentali del pensiero, ne espone il mutamento di significati all'interno delle filosofie poste a confronto; non si ha pertanto la classica storia della filosofia, ma una riflessione trasversale attraverso i termini medesimi, che si aprono un campo concettuale coinvolgendo le disparate correnti filosofiche, in modo sincronico, dai Presocratici a Husserl e Heidegger. Le riflessioni più approfondite si concentrano sui pregi e limiti del razionalismo che lo capovolgono nel suo opposto, l'empirismo, sui pregi e limiti dell'idealismo e il realismo, che vengono a compenetrarsi dialetticamente, infine sul materialismo e lo spiritualismo. Ma la partita a mio avviso si gioca proprio sull'idealismo e sul materialismo, con un notevole approfondimento di Kant ed Hegel da una parte, di Hobbes e Marx dall'altra. Inutile dire la simpatia per Marx e la sua dialettica materialistica, che quanto più è tale proprio perché in stretta connessione con il suo opposto idealistico. Emerge la prefigurazione della dialettica negativa: la filosofia deve avere la stringenza del rigore concettuale, ma per esprimere l'aconcettuale, che in ultima istanza si manifesta nel dolore vivente; la filosofia con umiltà deve calarsi nel dolore sapendo che i concetti non possono essere sufficienti ma necessari per esprimere il dolore nella sua materialità, per una pratica teorica atta a scardinare la logica del dominio. Stoccata a Heidegger sul suo concetto spiritualizzato di essere per la morte. I nodi problematici che vengono affrontati non concludono, restano aperti per ulteriori riflessioni, diventano spunti non solo per una introduzione alla filosofia ma anche per cominciare a filosofare in maniera autonoma e in senso critico. Opera da non perdere assolutamente.
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