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13-12-2024 Sempre avvincente il 2 libro della serie che vede protagonista Richard Sharpe , Continua a doversi guardare dalle perfide trame del suo superiore diretto il perfido e corrotto sergente Hakeswill . Ottima prosecuzione Consigliatissimo 5 stelle
La prima cosa che mi viene da dire su questo libro è che, pur essendo bello, non lo è quanto il primo, l’ho trovato meno appassionante e sicuramente molto meno pittoresco. Ma valutarlo unicamente tramite un confronto con il suo eccezionale predecessore non sarebbe giusto. Di per sé è un romanzo abbastanza intrigante, ben scritto e storicamente molto accurato. La ricostruzione della Battaglia di Assaye è avvincente, sanguinosa e chiara. Mentre il finale è un miscuglio di piacere e afflizione. Come nel primo capitolo l’autore descrive la difficile vita e il mondo delle giubbe rosse, in marcia e in battaglia, dando particolare attenzione ai temuti highlander. Inoltre ci offre una bella visione delle truppe dei maratti. Tra i nuovi personaggi chi spicca più di ogni altro è senza dubbio Dodd, un individuo patetico e rivoltante, almeno quanto Hakeswill anche se in maniera diversa. Il colonnello McCandless, che continua ad avere un ruolo di rilievo, invece è il suo esatto opposto, un uomo straordinario e degno di ogni lode. Nel commentare “La sfida della tigre” ho voluto paragonare Cornwell e Scarrow (avendo scritto entrambi delle avventure indiane di Arthur Wellesley) sottolineando come le opere del primo fossero molto più ricche di dettagli. Ma in queste pagine emerge chiaramente un'altra differenza tra i due: sebbene entrambi sappiano evocare abilmente battaglie e scontri, quelle di Scarrow sono nettamente più avvincenti. Inoltre ritengo che Cornwell non evidenzi abbastanza e non spieghi il ruolo fondamentale svolto da Wellesley per l’affermazione dei britannici in India.
La prima cosa che mi viene da dire su questo libro è che, pur essendo bello, non lo è quanto il primo, l’ho trovato meno appassionante e sicuramente molto meno pittoresco. Ma valutarlo unicamente tramite un confronto con il suo eccezionale predecessore non sarebbe giusto. Di per sé è un romanzo abbastanza intrigante, ben scritto e storicamente molto accurato. La ricostruzione della Battaglia di Assaye è avvincente, sanguinosa e chiara. Mentre il finale è un miscuglio di piacere e afflizione. Come nel primo capitolo l’autore descrive la difficile vita e il mondo delle giubbe rosse, in marcia e in battaglia, dando particolare attenzione ai temuti highlander. Inoltre ci offre una bella visione delle truppe dei maratti. Tra i nuovi personaggi chi spicca più di ogni altro è senza dubbio Dodd, un individuo patetico e rivoltante, almeno quanto Hakeswill anche se in maniera diversa. Il colonnello McCandless, che continua ad avere un ruolo di rilievo, invece è il suo esatto opposto, un uomo straordinario e degno di ogni lode. Nel commentare “La sfida della tigre” ho voluto paragonare Cornwell e Scarrow (avendo scritto entrambi delle avventure indiane di Arthur Wellesley) sottolineando come le opere del primo fossero molto più ricche di dettagli. Ma in queste pagine emerge chiaramente un'altra differenza tra i due: sebbene entrambi sappiano evocare abilmente battaglie e scontri, quelle di Scarrow sono nettamente più avvincenti. Inoltre ritengo che Cornwell non evidenzi abbastanza e non spieghi il ruolo fondamentale svolto da Wellesley per l’affermazione dei britannici in India.
Recensioni
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Territorio nemico fa parte della fortunata serie di romanzi di Bernard Cornwell che hanno per protagonista il soldato Richard Sharpe, instancabile e coraggioso sergente dell'esercito del futuro duca di Wellington, Sir Arthur Wellesley. Dei diciotto libri della serie pubblicati in Inghilterra, Territorio nemico è il terzo volume edito in Italia dopo I fucilieri di Sharpe e La sfida della tigre.
Lasciate momentaneamente da parte le guerre condotte contro l'esercito napoleonico in Europa, così bene narrate nelle avventure precedenti, Cornwell ambienta questo nuovo romanzo nelle ricche terre dell'India occidentale. Siamo nel 1803 e l'esercito britannico, appoggiato anche dalla Compagnia delle Indie Orientali, sta via via conquistando nuovi territori, ma la Confederazione degli Stati maratti (una lega costituitasi fra i rajah di quelle terre) è determinata a resistere all'invasione. Nel disastroso scontro per la conquista della città di Ahmadnagar, l'esercito britannico vede la decimazione delle sue forze, anche a causa del tradimento di uno dei suoi uomini più strategici, il maggiore William Dodd, unitosi alle forze nemiche. Tra i pochissimi soldati inglesi sopravvissuti all'ecatombe c'è il giovane sergente Richard Sharpe, il solo in grado di riconoscere il traditore della patria. Durante una sua visita diplomatica al comandante dei maratti, l'integrità morale del sergente Sharpe viene messa a dura prova dall'appetibile offerta fattagli dallo stesso comandante: diventare tenente nell'esercito nemico o rimanere leale verso il suo esercito e l'amico McCandless in difficoltà? Le sorti del giovane soldato e l'intera guerra si decideranno nella battaglia di Assaye, dove gli inglesi dovranno affrontare l'esercito dei maratti in un epico scontro senza risparmio di colpi.
Battaglie leggendarie, duelli corpo a corpo, colpi di scena imprevisti, tradimenti, tutti gli elementi che contribuiscono a creare il genere del romanzo storico sono presenti in questo appassionante libro, che non tralascia la puntuale e dettagliata ricostruzione dello scenario storico di quel tempo. Bernard Cornwell ha scritto in venticinque anni di intensa attività molti romanzi a cui si dedica con grande impegno, così come si legge da una sua intervista: "scrive perché gli piace, ma soprattutto scrive per vivere e per guadagnare. è un lavoro a cui si dedica con il medesimo impegno e determinazione con cui altri affrontano la giornata d'ufficio. E si diverte molto, intrattenendo piacevolmente i lettori."
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