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ho letto diversi libri dell'autore, questo è forse il più autobiografico. Dopo aver ricevuto un trapianto di fegato ( raccontato nel libro "chiedo scusa") continua la sua vita nel modo più normale possibile, aiutato dai "colleghi" trapiantati. Qui si parla di una gita in cui usciranno tutti gli argomenti correlati, compreso un parente di un trapiantato che rifiuta di donare gli organi di un'altro parente appena deceduto. tono leggero senza essere superficiale. Divertente e tante altre cose
Un’umanità è una comicità unica contraddistingue questo testo autobiografico. Giornalista sempre sul pezzo, con questo libro sensibilizza il lettore senza togliere il sorriso che solo un’avventura su un bus con una ciurma sgangherata può dare.
Un gruppo di trapiantati in gita, e tra di loro c'è ovviamente l'autore, Francesco Abate, trapiantato anche lui dieci anni fa. Chi conosce già Francesco Abate sa che la sua scrittura è piacevole, e che la sua ironia è sorprendente. E' un libro che fa riflettere su un tema gigantesco: la donazione di organi. Chi partecipa alla gita ha avuto il dono, ed è quindi nato una seconda volta. Sono tutti qui, con i loro familiari al seguito, e l'autore sa mettere nella giusta luce ognuno di loro. Mentre si incontrano personaggi più profondi e altri più esilaranti, qualcosa nel nostro animo si muove. Stiamo leggendo di persone che si definiscono "figli del dono", e che sentono come dovere quello di essere felici. A loro è stata data una nuova vita, e forse l'apprezzano anche più di chi trapiantato non è. Un libro che è una carezza e una riflessione profonda.
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