L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
un libro davvero mediocre!scritto dal direttore di GQ è una cozzaglia di pensieri buttati qua e là senza tecnica o meglio se studiata davvero..carente! E'un testo che non ha trama..peccato ..mettiamola cosi..per scrivere l'Ulisse bisogna essere Joyce..il film invece molto gradevole..dvd batte libro!
Il libro è di una noia mortale e poco comprensibile, se non ai frequent flyers statunitensi che possono apprezzare riferimenti a quell'ambiente e ai personaggi che lo animano, spesso sull'orlo della depressione e dell'esaurimento nervoso. Non se ne apprezza una trama con qualche senso logico, il linguaggio è disarticolato e la narrazione frammentaria. Meglio il film.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
In un certo senso The Hurt Locker e Up in the air, il film con George Clooney tratto dal romanzo Tra le nuvole di Walter Kirn, hanno qualcosa di più in comune oltre all'essere stati entrambi candidati agli ultimi Oscar. Eppure, a prima vista, non c'è niente di più diverso: mentre il primo è drammatico come solo le avventure di un artificiere in Iraq possono essere, il secondo è una commedia sofisticata solo a tratti velata di amarezza.
Ryan Bingham è un consulente specializzato nella "ricollocazione professionale" ovvero, nell'eufemistico linguaggio del lavoro contemporaneo, un tagliatore di teste, un artista del licenziamento che trascorre la maggior parte della sua vita nell'Airworld. Questa è una delle invenzioni più felici di Krin: con "Airworld" Ryan indica quella nazione dentro la nazione (o meglio: sopra la nazione), composta dalle compagnie aeree, dagli aeroporti, dalle poltrone in finta pelle delle sale d'attesa, dagli snack serviti a bordo, dalle amicizie che durano il tempo di una tratta. Deciso a mollare l'azienda per cui lavora, Ryan non ha più altro scopo che accumulare l'astronomica cifra di diecimila miglia come frequent flyer: ne mancano poche ormai, e il romanzo, attraverso la voce affabile e confidenziale dello stesso Ryan, racconta le vicende di quest'ultimo, ricapitolativo, viaggio.
Il libro, con la sua riscrittura "up in the air" dei classici stilemi "on the road", è gradevole e offre l'intrattenimento necessario quantomeno per il tempo di un volo (anche se il ritmo cala verso la fine). Se però, giunti a destinazione, volessimo leggere il romanzo di Kirn come un (involontario) documento torneremmo al paragone con il film di guerra: così come lo scatenato artificiere di The Hurt Locker è un soldato letteralmente drogato di rischio, e come tale dipendente dall'adrenalina del conflitto, così il dirigente di Tra le nuvole assomiglia a un soldato perennemente mobilitato sul fronte interno del mercato, un tossico dell'adrenalina lavorativa, a casa sua solo in quello spazio matematico che sono gli aeroporti e le rotte aeree (l'Airworld è un mondo in cui tutto, dai passeggeri ai flussi di dati, dallo scalo merci allo spostamento di persone e simboli, viene ridotto a numero, geometria e calcolo del rischio: in questo perfettamente congruente tanto ai moderni campi di battaglia elettronici quanto al mercato finanziario globale. Più che l'ormai un po' logoro concetto di "non luogo", bisognerebbe tener presente i lavori di Arjun Appadurai).
In effetti c'è un che di sinistro si legge bene, per quanto sottotraccia, nel disagio del protagonista in questa momentanea fratellanza che si instaura tra i passeggeri di un volo: è una comunità legata prima di tutto, quando non unicamente, dalla paura di precipitare. La catastrofe, sia essa globale (climatica, terroristica, finanziaria) o individuale (il lavoro che si perde, il licenziamento), diventa l'orizzonte trascendente di ogni esperienza, l'unico collante che tiene insieme la comunità. Il romanzo è del 2001 e, a quanto pare, stava andando bene fino all'11 settembre, quando ha subito un calo nelle vendite. Di certo non avrà aiutato il disegno in copertina della prima edizione: tra alcuni omini in giacca e cravatta che volano e si incrociano in cielo se ne vede, poco più in là, uno precipitato a terra tra le fiamme. Tra le nuvole trova così il suo posto (un posto diverso da quello che aveva prenotato) in una piccola bibliografia di "letteratura e aerei", il compagno brillante e ciarliero dei più corrucciati Amis di Il secondo aereo, il DeLillo di L'uomo che cade, o United 93, il film ambientato all'interno del volo che l'11 settembre è precipitato prima di schiantarsi sul Pentagono.
Francesco Guglieri
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore