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Come da molti dei libri che Lucarelli e Picozzi hanno scritto a quattro mani, anche da questo emergono dei limiti della tecnica utilizzata. Troppo evidente la dicotomia tra il tecnicismo fine a se stesso di Picozzi, che mai indulge in una parola in più, piuttosto una in meno, e l'amabile costrutto sgrammaticato (appositamente) dall'ottimo Lucarelli, rendendo la lettura poco fruibile e molto frammentaria, a metà tra un romanzo e un libro di testo. Anche dal punto di vista dell'esposizione, mancano parecchi fondamentali approfondimenti dei casi trattati, dando l'impressione di un instant book per il botteghino.
Un libro interessante e abbastanza bello, ammirevole l'accoppiamento spiegazione- caso poliziesco. Le spiegazioni sono ottime, niente da dire, ma i casi polizieschui troppo monotoni per quanto riguarda lo stile letterario, presumo li abbia scritti Carlo Lucarelli.
bellissimo, una coppia vincente
Recensioni
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Un nuovo viaggio nella storia del crimine in compagnia di Carlo Lucarelli e del criminologo Massimo Picozzi che, dopo Serial killer e Scena del crimine, raccontano qui nuove storie di omicidi imperfetti, casi famosi e non di indagini controverse degli ultimi anni, episodi ambigui nei quali l'evoluzione della criminologia e delle scienze forensi nella ricerca di tracce e indizi ha contribuito in maniera decisiva a far luce sui colpevoli.
Tanti casi risolti e alcuni ancora avvolti dal mistero. Tra questi c'è il giallo della morte di Lady Diana Spencer all'alba del 31 agosto 1997, sulla Mercedes schiantatasi a Parigi contro un pilone di un sottopassaggio sugli Champs-Elysées. Oltre all'ex principessa del Galles in quell'incidente morirono il fidanzato Dodi Al Fayed e l'autista Henry Paul, mentre si salvò la bodyguard di Lady D., Trevor Rees-Jones. Una morte che fa ancora discutere, con ipotesi svariate, dall'ubriachezza del guidatore, all'attentato, al complotto, alle misteriose tracce di vernice bianca di una Fiat Uno trovate sul paraurti della Mercedes. Ma il lavoro degli ingegneri forensi su questo tipo di incidenti d'auto, spiegano gli autori, è veramente molto vasto e per quello quel caso celebre e imperfetto suscita ancora tanti interrogativi.
Nel libro troviamo poi il caso di Carmen Wieser, una ragazza trovata morta a quaranta chilometri da Venezia nel novembre del 2000, sul ciglio di un fossato, dopo una notte di violenze. Allora si arrivò ai colpevoli grazie alla comparazione tra frammenti di nastro adesivo trovati sul corpo della vittima, all'analisi dei tabulati telefonici del cellulare, agli esami necroscopici e a indizi telematici sull'uso della Viacard dell'assassino. Il saggio di Lucarelli e Picozzi prosegue con la storia dei Washington Snipers, Lee Boyd Malvo e John Allen Muhammad, una coppia di "cecchini" che nel 2002 terrorizzò la capitale degli Usa e i dintorni con una serie di omicidi e ferimenti con colpi sparati da un fucile di precisione da lunga distanza. I killer furono catturati grazie alle impronte digitali depositate da uno dei due su una rivista patinata in un autogrill. Vi è poi la storia del massacro della famiglia Carretta di Parma, nel '99, quando il Ris guidato dal colonnello Luciano Garofano riuscì a risalire al figlio omicida grazie alle macchie di sangue raccolte nell'appartamento ed esaminate dieci anni dopo il delitto. E grazie al confronto con l'esame del DNA dei parenti.
Gli autori ricostruiscono così la fitta trama dell'attività degli investigatori, degli scienziati e dei laboratori sulla scena di vari crimini e ci conducono sui luoghi dei delitti, nelle scene dei sopralluoghi, trascinando i lettori sulla scia di indizi e segni che il criminale, come Pollicino, lascia dietro di sé.
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