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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2013
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Una raccolta di piccole storie, lunghe undici righe meno qualcosa: piccole e grandi storie di vita quotidiana, pensieri che occupano il tempo di un viaggio in treno, di uno sguardo. Ciascuno troverà quella che più gli somiglia e che parla al proprio cuore. Come l'invito al viaggio della 199: “Prendiamo quello che riusciamo a prendere e andiamo via. […] Prendiamo quello che siamo stati, ma prendiamone poco, perché bisogna lasciare spazio per quello che saremo. […] Prendiamo una penna che scrive e un quaderno nuovo. Ora chiudiamo la valigia. Il treno sta per partire.” E la 291 dedicata all'uomo qualunque “con davanti a sé una lunga fila di giorni tutti uguali, fatti di risvegli, di treni, di ufficio, di una buona bottiglia di vino, di un libro sul comodino, di sogni che non si ricordano mai.”
Traindogs è un treno che prendiamo tutti, tutti i giorni. Ogni nuovo viaggio, ogni racconto, sono un viaggio dentro noi stessi, un raccontarci la (nostra) vita. Aprendo a caso le pagine (così, io ne prediligo e ne consiglio la lettura), è difficile non riconoscersi, difficile credere che l' autore non abbia avuto in mente ognuno di noi lettori, quando scriveva le sue storie così semplici, così vere, così vicine al nostro vissuto. Salgo su questo treno ogni giorno, fin dal suo primo viaggio, e non intendo scenderne, se non alla sua ultima (spero) lontanissima corsa.
Ho conosciuto TrainDogs e il suo autore su facebook, tramite una amica. Mi ha letteralmente rapito sin da subito: in undici righe meno qualcosa, una nuova storia, ogni giorno diversa, tratteggiata con parole semplici, e una chiusura, spesso a sorpresa, a volte forte, nell'ultima riga. Ho apprezzato la capacità di Fabio Palombo di osservare gli altri e di raccogliere emozioni, flash, sguardi, ritagli di vissuto quotidiano nei suoi scritti; ho adorato quel suo narrare di altri quasi narrasse di me, o di chi quel momento, quella situazione, quella sensazione, quell'emozione, l'ha realmente vissuta, l'ha toccata, l'ha sofferta. Il suo libro è sempre sul mio comodino. Lo leggo senza un ordine, perché il libro di TrainDogs può essere letto così, a caso, aprendolo dove capita. Ogni pagina ha un nuovo racconto e ogni racconto è diverso, come diversi sono i giorni che viviamo. Ho imparato a memoria buona parte dei suoi scritti, e li recito insieme a lui, durante gli incantevoli e straordinari spettacoli di reading che organizza, in un peregrinare di cornici italiane diverse, per carattere, ubicazione e contesto. Lo seguo tutte le volte che posso, e consiglio a chiunque di leggere il suo libro e di assistere ai suoi spettacoli, ne varrà sicuramente la pena.
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