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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2009
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Autore o autrice? La diatriba non mi appassiona più di tanto. Il racconto La traversata dei sensi è interessante per più di un motivo. Primo perché offre uno sguardo interno della società araba. In particolare, si è potuto cogliere il peso che la religione musulmana ha sulle vite delle persone. È interessante pure per la sua leggibilità, per la sua dimensione di affascinazione. Da 'mille e una notte'. Complimenti all'autor* ma anche alla traduttrice. Questa sì donna, di sicuro. Forse si può azzardare che gli 'elementi', che inducono parecchi lettori a scorgere un'autrice e non un autore, originano proprio dalla sensibilità della traduttrice. Bisognerebbe leggerlo in arabo per avere qualche suggerimento in più. Un altro interesse è dato dal contenuto. Che è un inno alla vita attraverso l'esperienza del sesso. Si possono discutere i dettagli, ma non la sostanza generale che è appunto un'esaltazione dalla dimensione più profondamente umana dell'uomo. L'esperienza di Leila, di certo con le debite differenze, è di tutti noi. Ognuno di noi ha dovuto percorrere una strada, quella strada. A partire dalla quale ci siamo tutti un poco ritrovai e capiti. Per poi intraprendere altre strade. Leila ha trovato se stessa, la sua libera autodeterminazione. Infine, la storia narrata non mi pare possa essere letta come una storia 'pornografica'. Zobida e Leila, le due coprotagoniste, solo ad un sguardo superficiale possono essere considerate come donne oggetto. In realtà 'maschio' e 'femmina' sono entrambi oggetti - perché strumenti - della religione. E tutte le religioni, senza differenza alcuna, si costruiscono sull'alienazione dell'uomo, sulla negazione dell'essenza umana che è fatta di conoscenza e liberà.
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