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Alessio Bertallot e compagni sono tornati con un nuovo disco pieno di sorprese interessanti. Innanzitutto si tratta di un disco che contiene la storia musicale del gruppo; infatti solo dopo due album, il primo pubblicato nel 1992 e avente come titolo “Stile libero”, gli Aeroplanitaliani hanno deciso di tirare le somme di quanto hanno fatto in questi anni, proponendo canzoni nuove e una rivisitazione più attuale di alcuni pezzi che li hanno fatti conoscere al grande pubblico. Il disco si apre con la versione 2007 di “Zitti Zitti”. Il meccanismo di comunicazione è lo stesso usato nel 1992, quando utilizzarono questa canzone per gareggiare al Festival Di Sanremo; con la differenza che oggi il gruppo ha deciso di attualizzare i suoni e di citare all’inizio del pezzo alcuni eventi che hanno caratterizzato questi anni, riferendosi a temi di grande attualità, spaziando dall’impatto positivo/negativo che ha avuto il format dei reality, alla grande diffusione di nuove forme di comunicazione come le chat o i blog, che consentono a milioni di persone di comunicare. Ma poi si tratta di vera comunicazione oppure di comunicazione forzata che serve a riempire i momenti? D’altonde “Troppe voci fanno male alla testa, rimbomba e di quello che succede non si sente più nulla”! Nel disco è possibile trovare anche canzoni presenti in “Stile libero” e in “Sei felice”, in specifico remix particolarmente belli come “Io via”, remixata da Marco Rigamonti o “Piccoli pericoli” remixata da Hip Bone e tante altre. Ma personalmente la novità l’ho trovata specialmente nell’ascolto di due canzoni: “Bella” e “Perdermi in te”. “Bella” attualmente è il singolo estratto dal disco ed ha come tema di riferimento una delusione d’amore. L’arrangiamento di “Perdermi in te” è stato strutturato prendendo come esempio di fondo una canzone di Damien Rice, avente come titolo “The blower’s daughter”, per intenderci la canzone che ha fatto da colonna sonora al film Closer.
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