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Tangeri, 1937. Un mercantile carico d'oro da recuperare: una missione per la spia Lorenzo Falcò.
Marzo 1937. Nel pieno della Guerra civile spagnola, soltanto informatori e sicari sembrano trovarsi a loro agio. In questo clima torna Lorenzo Falcó, la spia che si muove "come uno scorpione": donnaiolo, ex trafficante d'armi, eterna sigaretta fra le labbra, cravatta di seta, l'immancabile Browning nella fondina e un sorriso tra i più insolenti. È stato inviato a Tangeri dalle alte sfere franchiste per impossessarsi di un mercantile repubblicano carico d'oro che vaga da mesi per il Mediterraneo. Pochi giorni per abbozzare un piano, valutare il grado di pericolosità dei suoi interlocutori: uomini, tutti, pronti a misurarsi con una situazione ad alto rischio. E una donna, che Falcó conosce molto bene: una maestra del gioco sporco, di una freddezza sovietica, la sola a fargli davvero paura. Dopo Il codice dello scorpione Arturo Pérez-Reverte si cala in uno dei momenti più bui della storia europea del secolo scorso. E ci consegna il noir di un maestro, con un protagonista irriguardoso verso ogni morale e, come tutti noi, disperatamente attaccato a ciò che ama nella vita.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Gran bel romanzo ambientato al tempo della guerra civile spagnola, magistralmente scritta da un grande romanziere come Pérez-Reverte. Personaggi ben tratteggiati e un’ambientazione suggestiva come Tangeri, che prima non conoscevo. In questa città franca, o più correttamente, internazionale, si rifugia la Mount Castle, mercantile al servizio della Repubblica che trasporta, o dovrebbe trasportare, gli ultimi 30 milioni in oro del tesoro spagnolo che il governo legittino, ha inviato in Unione Sovietica per sottrarli ai nazionalisti e come garanzia per avere gli aiuti sovietici. A caccia di questa nave e del suo prezioso carico arrivano a stretto giro nella città nordafricana il cacciatorpediniere nazionale Martín Álvarez al comando del capitano di fregata Antonio Navia e soprattutto Lorenzo Falcó, spia dongiovanni incaricato di prendere contatto con il comandante Quirós e convincerlo a suon di mazzette a consegnare la nave senza combattere. Non sarà un’impresa facile perché sulla nave è imbarcata come commissario politico anche una vecchia conoscenza di Falcó, Eva Neretva, spia russa a cui lui ha salvato la vita qualche mese prima, uccidendo dei nazionalisti per farlo, ma che non per questo gli farà sconti.
A otto mesi dall’inizio della guerra civile spagnola (marzo 1937) Falcó, spia franchista, deve recarsi a Tangeri per recuperare 30 tonnellate d’oro che la Repubblica sta cercando di trasferire in Russia per sottrarli ai fascisti di Franco. Qui sono ormeggiati il mercantile Mount Castle e il suo inseguitore, il cacciatorpediniere Martin Alvarez. E qui è ambientato tutto il romanzo. Per le leggi del mare, dopo due settimane le due navi dovranno lasciare il porto e non ci sarà speranza per il Mount Castle. Qui si svolge un sottile duello psicologico tra i due capitani, Quiròs e Navia, entrambi fedeli alla propria fazione. E qui ci sarà un duello all’ultimo sangue tra Falcó e Eva Neretva, agente URSS, che deve proteggere il carico d’oro verso la destinazione finale. E’ il seguito del primo romanzo (Il Codice dello Scorpione), scritto con grande abilità da Reverte e con un ritmo incalzante. Purtroppo con i difetti del primo racconto. In primis Falcó, brutta copia dell’agente 007, robot programmato per uccidere e sgozzare, criminale psicopatico privo di coscienza e dignità. Ecco il suo credo (p. 170): “Oggi potrei uccidere senza esitazioni un essere umano … per sfogarmi, per il sollievo di uccidere”. E naturalmente super-macho: tutte le donne cadono ai suoi piedi e lui le tratta come mouchoirs usa e getta (che rifletta i problemi dell’autore con il gentil sesso?). Proprio negli anni della guerra in Spagna, in USA furoreggiava un celebre fumetto (Dick Tracy) dove un poliziotto incorruttibile lottava contro la criminalità e la mafia per la democrazia. Era ferito, picchiato a sangue, ma non demordeva mai. Qui invece si esalta un tagliagole che sostiene un regime fascista, portato al potere da Mussolini, e che opprimerà il popolo spagnolo per trentasei anni! Ecco il parere di Cicerone: “quousque tandem, Reverte, abutere patientia nostra”? E il monito della Bibbia a Reverte: “quia pulvis es et in pulverem reverteris”.
Con il nuovo personaggio , Falcò, Perez Reverte mi ha deluso. Sembra aver costruito un alter ego fascinoso, circondato da donne bellissime, (le donne "normali" non esistono), cinico che si innamora, disincanto che incanta. Tutto il contorno è la guerra civile con le verità assolute di una parte e dell'altra. Il primo della serie, Il codice dello scorpione, lo valuto pessimo questo è migliore e se ci sarà ( e ci sarà perché la storia non si chiude) un terzo libro lo leggerò nella speranza di trovare le potenti idee narrative che ci ha regalato in passato.
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