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L'ultimo Sonderkommando italiano. A Dachau ero il numero 123343 - Enrico Vanzini - copertina
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L'ultimo Sonderkommando italiano. A Dachau ero il numero 123343
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L'ultimo Sonderkommando italiano. A Dachau ero il numero 123343 - Enrico Vanzini - copertina
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Descrizione


Il destino di Enrico sembra segnato fin dalla sua nascita. Nato a soli diciannove giorni dalla presa del potere di Benito Mussolini, vede la sua gioventù interrotta, come quella di molti suoi coetanei, dalla campagna di Grecia. A diciotto anni parte per Atene, dove per la prima volta vede all'opera i militari nazisti: attrezzati, precisi, efficienti, ma anche ubriachi, rabbiosi, vendicativi. Quando all'indomani dell'8 settembre l'Italia rompe l'alleanza con Hitler, sono proprio quei temibili soldati a caricarlo su un treno insieme ai suoi commilitoni. I vagoni sono stipati, poco o nulla da mangiare e bere, un viaggio di tre settimane. Dopo i lavori forzati a Ingolstadt e una condanna a morte scampata a Buchenwald, nell'ottobre del '44 Enrico arriva a Dachau, dove imparerà la lezione più dura della sua vita: l'orrore non conosce limiti. Nel campo la morte è il pane quotidiano, un incubo con cui si è costretti a convivere e Enrico lo sa meglio di chiunque altro. Lo hanno arruolato nel Sonderkommando, un'unità di internati destinata a sbrigare il lavoro di cui neanche le SS si vogliono occupare. Enrico trascorre i suoi giorni a Dachau raccogliendo cadaveri nelle camere a gas per poi portarli ai forni crematori: carica corpi senza vita e poi ne recupera i resti carbonizzati. I suoi ricordi sono la viva testimonianza della Shoah, un massacro che ancora oggi qualcuno ha il coraggio di negare. Enrico è sopravvissuto a quell'orrore, ma per sessant'anni non ha mai parlato...
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Dettagli

2013
135 p., Rilegato
9788817067454

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Viganò Tiziano
Recensioni: 5/5

Un grossonpugno nello stomaco, a volte manca il fiato!!! Non c'è limite agli orrori ai krimini commessi da questi nazisti assassini e kriminali. Questa follia fu pissibile grazie alle masse di tedeschi che subirono ed accettarono questa "filosofia" di distruzione di morte senza reagire senza ribellarsi. Da leggere.

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monica
Recensioni: 5/5

Lettura scorrevole ma non leggera, impegnativa perche' non da tregua nemmeno allo stomaco piu' forte. Consigliato a chi e' interessato a questa materia.

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