L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Promo attive (1)
Thomas Bernhard allo stato incandescente, in un racconto che è l'incubo di Estinzione, il suo grandioso, ultimo romanzo.
Ungenach è il nome della sconfinata proprietà fondiaria nell'Austria Superiore toccata in eredità ai due fratelli Zoiss. Ma, ancorché ricchissimo, splendido agglomerato di frutteti, campi coltivati, boschi, cave, tenute e fabbricati rurali, Ungenach è precisamente quello che ha spinto i due Zoiss a fuggire il più lontano possibile: Karl in Africa, Robert negli Stati Uniti. Per Karl, infatti, rimanere a Ungenach «significa pazzia», e per Robert Ungenach è «un peso spaventoso e nient'altro» – anche il padre, del resto, per tutta la vita «ha sentito Ungenach come un carcere». Immensa devastazione, «rovina della natura e dello spirito», «inferno del cattivo gusto», Ungenach è il labirinto ossessivo dei ricordi e della mente, l'aborrito luogo dell'Origine. E, rimasto unico erede dopo la morte del fratello, Robert si sbarazzerà di tutto con una sconcertante donazione, compiuta «come un delinquente compie il suo delitto» e, beffardamente, a favore di una trentina di assurdi beneficiari, fra cui un «teologo della natura», quattro carcerati e un ricoverato in manicomio. Un atto liberatorio che, di fatto, causerà l'irreversibile estinzione di Ungenach, fosco compendio di ogni realtà fisica e mentale – «poiché è la rovina il punto verso cui tutto converge».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo breve diviso in due sezioni, la prima, il criptico monologo del notaio, nostalgico di un mondo, di una societá defunta da tempo, nella sua essenza reazionaria antisocialista e anticomunista, non facile da seguire, labirintica direi, molto più efficace la seconda parte, un compendio di lettere (spedite e non), riflessioni amarissime e dolorose del fratellastro e del padre del protagonista di quest'opera, e che verso la fine, compresa la lettera alla sua odiosa matrigna da parte di Karl, fratellastro di Robert, raggiunge vette perturbanti di grande valore artistico e letterario. La trasformazione psichica della tenuta di Ungenach, il suo precipitare verso abissi di nequizie, viene descritta, anche in modo allusivo, in maniera magistrale, grazie anche al particolare stile ipnotico dell'autore, vero marchio di fabbrica di Bernhard, tagliente, cinico, profondo e lacerante, mai banale anche quando presenta sibilline sfumature di umorismo nerissimo.
"Le circostanze fanno sì che in poco tempo io non sarò più capace di leggere nulla, di annotare nulla, di prendere nulla per vero". L'annuncio di un deserto ad annullare e coprire ogni minima sensazione vivibile. E' sempre così con Thomas Bernhard: ogni rigo somiglia a una nevrotica mano che lentamente stringe alla gola, una voce di dentro che congela i sensi in un caparbio rifiuto della vita, opera d'insensata progenie non lontana da un vero impazzimento. L'ineluttabile. Accade anche - e soprattutto - con gli spazi, gli sfondi (case, ville, castelli, stanze) dove un canto apparentemente lieto finisce via via per consegnarsi a un clima di dentro sempre più perverso, guasto e come toccato da un morbo antico, un'anima come già divorata dalla stessa mente che narra, malattia senza ritorno. Il fuori che smangia e corrode ogni suono di dentro. Qui la forza della scrittura ci mostra due fratelli attorno a una proprietà sterminata ma già viziata da qualcosa, da febbri lontane e sbagliate che ne hanno segnato le infezioni, da volontà più che inquiete nel gestirla, da un lascito di quell'immobile che va a lambire le cortecce della vera follia. Siamo fra pagine brevi solo per puro numero, ma di un'intensità contagiosa che devasta, smarrisce, contrasto senza cura fra lucidità e abbandono, coscienza ormai traviata che illude strade tranquille solo per affondare maggiormente nel nero rancido latte del perduto. Come un destino battezzato e allevato nelle acquasantiere dell'inferno, mura senza speranza, senza un ramo di conforto, dove la scrittura diventa voce incestuosa in una lotta fra sangue e seme, fra luce ed ombra, contro un domani inutile perchè sempre già deciso. Specchio contorto nel quale l'autore raffigura i suoi demoni con mano sapiente, pozza che annienta ogni sentimento, lastra di un io nell'oppressione, sorte che ingravida altro male come non contenta di un limite sopportabile. Bernhard aveva le chiavi della porta del manicomio del Novecento, e ce le ha donate.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore