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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2018
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molto interessante e accurata la descrizione degli aspetti psichiatrici del criminale. con Salerno si aggiunge un tassello alla geografia del noir italiano contemporaneo.
Parte bene, poi si perde per strada: cade il ritmo e cambia l'armonia e il suono. Poi riparte. Brillante in alcune parti, noioso e faticoso in altre pagine che non aggiungono niente alla storia. Qualche personaggio tratteggiato bene, altri poco coerenti. Insomma, alti e bassi. Credo che l'autore abbia talento e capacita' per fare di meglio, se usera' anche la lima e il cestino. Leggero' pero' volentieri il suo prossimo libro perche', nonostante tutto, mi ha incuriosito.
Parlare de "L'uomo che dorme" di Corrado De Rosa mi risulta difficile, perché non si può dire che sia un brutto libro perché è ben scritto e la contestualizzazione nell'ambiente salernitano è carina, ma esaltarlo... il titolo poteva essere benissimo "Vita, amori e pensieri di Antonio Costanza, e anche un po' di indagine di contorno ma a parte". Perché di omicidi ce ne sono, il protagonista in quanto psichiatra viene coinvolto sì, ma solo quando l'indagine richiede una perizia psichiatrica, e anche se contribuisce a chiarire (non a risolvere) il caso, la trama non determina una sostanziale flessione di elettrocardiogramma. Diventa una lettura quasi da meditazione, in un certo senso. Sembra che persino l'autore non sia sfuggito ad una declinazione della "reductio ad Salernum" da lui stesso nominata: apprezzi la città, i suoi scorci, i suoi locali, familiarizzi con il personaggio, le sue amicizie, i suoi gusti musicali e letterari... Però il noir pretende un po' più di noir! Ciononostante è scritto troppo bene sia nel modo di raccontare che nella costruzione dei personaggi per bocciare in tronco questo romanzo. Diciamo più semplicemente che Antonio Costanza merita un altro capitolo. Del resto lo sappiamo: finanche Montalbano, al suo esordio, non era ancora Montalbano.
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