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Il Cicala ammazza chiunque, soprattutto gli innocenti. La Balena persuade le vittime a suicidarsi. Lo Spingitore agisce ai semafori o nelle stazioni. A Tokyo sono i migliori in circolazione. A chi verrebbe in mente di sfidarli?
Suzuki è un tranquillo insegnante di matematica. Fino al giorno in cui sua moglie non viene travolta e uccisa da un'auto pirata. Sconvolto dal dolore, furioso col destino, Suzuki decide di stanare i responsabili e vendicarsi. Per farlo sceglie il piú catastrofico dei piani possibili: infiltrarsi nella struttura criminale responsabile dell'omicidio – al volante c'era il figlio del boss – e regolare i conti. E questo ingenuo, maldestro dilettante del crimine non immagina nemmeno con chi dovrà vedersela. Dall'autore rivelazione de I sette killer dello Shinkansen un thriller indemoniato sullo sfondo di una Tokyo di cui nessuno sospettava l'esistenza.
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Forse ho messo troppa aspettativa, visto che sono un appassionato di romanzi del "sol levante"; a questo nonostante delle trovate simpatiche e interessanti, rimane un romanzo deludete, a tratti noioso, a tratti banale. Esiste tanto di meglio.
A me sembra un romanzo più strano che originale, che rischia di essere sopravvalutato. Solo dopo una cinquantina di pagine ne ho colto lo spirito, che ho apprezzato con moderazione a corrente alternata. Infatti l’intera vicenda è filtrata da un umorismo nero i cui benefici sono pari ai costi. A volte ti strappa un bel sorriso come I Simpson. Altre lascia indifferenti o perplessi. Alcuni capitoli mi sono sembrati una perdita di tempo e proprio noioso.
Titolo ingannevole, poichè il protagonista Suzuki non compie realmente una vendetta personale nei confronti dei suoi nemici, vendicandosi più che altro indirettamente. Romanzo d'intrattenimento onesto, dallo stile originale ed irriverente, scritto in maniera semplice ed esplicita, sebbene non risulti all'altezza del più celebre e celebrato secondo capitolo "I sette killer dello Shinkansen", libro che personalmente ho straadorato. Consiglio la lettura soprattutto agli amanti del cinema tarantiniano e della cultura underground nipponica.
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