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VIAFORA, CORRADO (A CURA DI), Vent'anni di bioetica
MORI, MAURIZIO (A CURA DI), La Bioetica. Questioni morali e politiche per il futuro
scheda di Tallacchini, M., L'Indice 1991, n. 8
Era il 1971 quando l'oncologo Ivan Potter, nel suo saggio "Bioethics: Bridge to the Future", dava vita al termine Bioetica, lo studio del comportamento umano nell'ambito delle scienze biomediche esaminato alla luce dei principi morali. A distanza di vent'anni dalla nascita della disciplina che ha lanciato la sfida più significativa al sapere di fine secolo, due volumi verificano lo stato della bioetica in Italia e nel mondo, dal punto di vista teorico e operativo. Il primo, "Vent'anni di bioetica", è frutto di una serie di incontri internazionali promossi dalla Fondazione Lanza e raccoglie i contributi degli esponenti più rappresentativi della bioetica internazionale: W. Reich, ideatore della "Encyclopedia of Bioethics", J. Malherbe, fondatore del Centro di studi bioetici di Bruxelles, A. Bompiani, presidente della Commissione nazionale per la bioetica, A. Bondolfi, presidente della Società svizzera di etica biomedica, D. Gracia, direttore del Master di bioetica nell'Università Complitense di Madrid, D. Roy, direttore del Centro di bioetica nell'Istituto di ricerche cliniche di Montreal. Nelle relazioni gli autori fanno luce sulle origini della disciplina nel proprio paese - nata spesso sotto la pressione di casi umani da risolvere -, espongono i temi più sentiti - l'eutanasia nei paesi anglosassoni, le tecnologie riproduttive in Europa -, spiegano il passaggio teorico attualmente in corso da un'etica dei principi, da cui dedurre i comportamenti appropriati, a un'etica dell'esperienza, intimamente legata all'analisi dei casi concreti. Il secondo volume, "La Bioetica. Questioni morali e politiche per il futuro dell'uomo", riunisce gli atti di un convegno organizzato dal Centro Politeia nel marzo dello scorso anno e diretto a sintetizzare il panorama della bioetica italiana ponendo, le une accanto alle altre, voci morali di ispirazione laica e religiosa. Accanto all'analisi delle principali questioni bioetiche (tecnologie riproduttive, sperimentazione, eutanasia), intento del convegno è di coniugare - ciò in cui l'etica della vita è stata fino ad ora carente - aspetti teorici e iniziative politiche; a queste è dedicata l'ultima parte del volume, che offre spazio anche alla presentazione di due documenti: una dichiarazione sullo statuto morale dell'embrione, elaborata da C. Flamigli ed E. Lauricella, che regoli la sperimentazione genetica, e una proposta di testamento biologico, promossa da G. Alpa, l'atto (già valido in molti paesi) con cui si accetta o rifiuta di essere sottoposti in caso di malattia terminale a procedure artificiali di sostegno vitale.
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