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Hans Belting prosegue la riflessione sulle immagini e la fede cui ha consacrato la sua opera maggiore, Il culto delle immagini (ed. orig. 1990, Carocci, 2001). Qui l'autore abbraccia problemi affini, con un approccio tuttavia non più cronologico, ma tematico. Si interroga sui rapporti che s'instaurano tra volto, corpo, immagine, segno nella cultra cristiana, concentrandosi su alcuni momenti cruciali: l'epoca paleocristiana, la crisi iconoclasta a Costantinopoli, i tormentati tempi della Riforma. Nella lunga analisi dell'evoluzione paleocristiana, il problema delle immagini in seno al cristianesimo è discusso solo in relazione all'ebraismo, sottovalutando l'importanza del contatto con la sviluppata cultura visiva greco-romana. Un'attenzione sostenuta è portata alla volontà paradossale di raffiguare un Dio incarnato e trino. In questo contesto, la discussione sul concetto latino di "persona" in relazione al Messia nella teologia patristica sarebbe stata arricchita evocando non solo la possibile derivazione del termine dal mondo del teatro, ma anche quelle altrettanto verosimili, ma alternative, dal linguaggio giuridico o da quello esegetico-letterario. L'immagine è analizzata in quanto medium e in relazione agli altri media, specie la scrittura, nella sua funzione di strumento di comunicazione e controllo religioso, politico, sociale. Lo studio del passato si alimenta della coscienza dell'attualità di taluni interrogativi, per una società largamente scristianizzata e sommersa da un flusso interrotto di stimoli visivi. Concetti e metodi della semiotica e dell'antropologia servono all'autore da strumenti privilegiati per dipanare un viluppo di questioni così serrato da richiedere al lettore una familiarità preliminare con le opere e i temi trattati. La rilettura della traduzione da parte di uno specialista avrebbe permesso di correggere le numerose sviste che non agevolano la lettura (ad esempio, iconologia per dottrina delle immagini, Ikonenlehre, p. 79; officina per bottega, Werkstatt, pp. 102, 200 ; iniziali storicizzate per istoriate, historisirte Initialen; p. 171, immagini mondane per profane, weltiche Bilder, p. 193). Michele Tomasi
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