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Il romanzo è ricco di spunti interessanti e l'autrice dà vita ad alcuni personaggi davvero ben caratterizzati, tuttavia a volte ho avuto l'impressione che gli argomenti affrontati fossero troppi: speculazione edilizia, handicap, clima, rapporti famigliari, immigrazione clandestina, omertà, morte... insomma, davvero tanta carne al fuoco! Forse troppa, visto che si tratta di un romanzo di neanche 300 pagine. Inoltre condivido l'opinione di chi ha osservato che talvolta la scrittura della Sarchi risulta un po' didascalica... si poteva tranquillamente procedere più sciolti e spediti, tralasciando spiegazioni inutili e dedicando magari una cura maggiore allo sviluppo di certi aspetti della vicenda (la figura di Vanessa, il passato di Jon...) che rimangono come in sospeso. Nel complesso resta un romanzo interessante, ma sicuramente non privo di limiti.
Alessandra Sarchi ha ideato un plot narrativo di indiscutibile interesse, che sfiora diverse e impegnative tematiche: rancori familiari e ambizioni di riscatto sociale, arrivismo e corruzione, sfruttamento dell'immigrazione e cementificazione delle campagne, abusi edilizi e compromessi politici. Ma la resa stilistica che ne deriva risulta piuttosto deludente. Il tono è spesso involontariamente didascalico, quasi che l'autrice si sentisse in dovere di spiegare al lettore vicende storiche, evoluzioni di costume, scoperte scientifiche, tesi filosofiche man mano che i protagonisti del romanzo si presentano sulla pagina con le loro specifiche professionalità e ideologie. Così della neurologa Linda veniamo a conoscere le ipotesi di studio sui "segnali intrasinaptici" e sulle scoperte di Mc Culloch e Pitts; di suo marito Alberto scopriamo che si tormenta sulla "dicotomia sviluppo umano-rispetto dell'ambiente", pronto tuttavia ad abdicare ai suoi ideali per opportunistici interessi di carriera; dal costruttore edile Primo Draghi, fedele al motto "urbanizzare e vendere", recepiamo formule di successo basate su un realistico buon senso capitalistico: e contemporaneamente veniamo catechizzati da allarmanti e fosche previsioni sul surriscaldamento terrestre, sullo smaltimento dei rifiuti tossici, sulla disumanizzazione della medicina, sulla corruzione morale scaltramente inoculata dai media nelle anime più indifese. Anche i dialoghi paiono del tutto costruiti e artefatti, con giardinieri che parlano come libri stampati, immigrati clandestini eloquenti, ragazzini insopportabilmente saccenti e poco credibili. Forse una vicenda ricca di stimoli e provocazioni come quella ideata da Alessandra Sarchi meritava un restyling maggiormente accurato, per evitare ingenue o noiose banalità che possono infastidire anche il lettore più bendisposto.
molto bello questo romanzo dalla inappropriata copertina
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il romanzo d’esordio di Alessandra Sarchi è articolato in tre sezioni: Il mondo, La casa, La frana e si costruisce sull’innesto di tre storie differenti che hanno come protagonisti rispettivamente Primo e Genny Draghi, Natasha, la loro domestica rumena, e suo figlio Jon; Alberto e Linda.
Linda e Alberto sono sposati, hanno due figli, vivono in pieno centro a Bologna ma sono stanchi della città; da anni cercano una casa in campagna e tuttavia non troppo isolata. Si imbattono casualmente nell’annuncio di un privato, proprietario di una tenuta immersa nel verde a sei chilometri dalla città. Fissano un appuntamento per vistare la casa. Tutto funziona alla perfezione: nessuna falla sembra intaccare il microcosmo della tenuta I Cinque Pini, eppure Linda e Alberto restano perplessi di fronte a tanta armonia domestica, all’immensa azienda agricola, agli allevamenti e colture biologiche costruiti in così pochi anni…
Jon, figlio di Natasha, è da poco arrivato in Italia, è clandestino. Sua madre ha ottenuto da Genny il permesso di tenerlo in casa in cambio di lavori domestici. Tuttavia egli non rappresenta il prototipo del ragazzo dell’est; al contrario, grazie alla sua natura intelligente e sveglia, si rende presto conto di alcune irregolarità.
Dopo alcuni accertamenti Alberto scopre che Primo ha urbanizzato un’area geologica protetta attuando una serie di abusi edilizi. Tuttavia decide, insieme alla moglie, di non rinunciare al proprio sogno: acquista la casa e si trasferisce in campagna, fino a che un evento luttuoso, l’ultima inaccettabile “violazione”, interverrà a sconvolgere irrimediabilmente la vita di tutti.
Alessandra Sarchi delinea, sin dall’attacco, la personalità di un uomo spietato, di un arrivista senza scrupoli, disposto a tutto pur di non rinunciare ai propri interessi personali, persino ad uccidere; ma racconta anche le dinamiche interne di una famiglia ‘normale’, o, ancora, una storia di emigrazione come tante. Così, attraverso il carattere dei personaggi e uno stile piano e raffinato, l’autrice mette in forma alcuni dei meccanismi che muovono la società contemporanea, in un contesto in cui violazione e abusi sembrano ormai appartenere al “dominio della norma”.
A cura di Wuz.it
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