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Anno edizione: 2021
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DALL'AUTORE DI L'ESTATE MUORE GIOVANE
Una storia appassionante di legami familiari, di profonda amicizia, di un amore d’infanzia che non finisce, di ricerche, coincidenze, armonie sotterranee, perdite e svolte improvvise. In cui la scrittura, l'assillo del protagonista, diventa la compagna di strada che forse può dipanare il senso delle cose.
Ottavio Maggio ha una pasticceria ben avviata in una città della Puglia, una moglie con un bel caratterino, tre figlie femmine (mai l’agognato maschio) e due sorelle zitelle. Poi ha una lingua sciolta che ama inventare storie e un “dono” segreto di cui non parla con nessuno.
Nell’aprile del 1977, si aggiunge a questo quadro qualcosa cui non aveva pensato: un nipote imprevisto, nato dalla figlia Marina il giorno dei suoi vent’anni e da un ragazzo che sparisce dalla sala d’attesa dell’ospedale. Quel bambino arrivato troppo presto e senza un padre sconvolge tutti i piani di Ottavio, che però se ne innamora appena vede i suoi occhi opachi di neonato che cercano un appiglio attorno a sé.
Ettore, cosí lo chiama Marina, cresce in quella famiglia allargata di nonne, zie e mamme, e appena può sta insieme al nonno, perché con lui si diverte e fanno lunghi discorsi e giri in auto sulla Fiat 131. Non sa granché del padre, se non che da grande andrà a cercarlo, e se lo immagina con le facce degli uomini che vede intorno e nei film. Finché una mattina, quando Ettore ha sei anni, avviene un incidente che cambia tutto e, insieme, l’incontro con un bambino della sua stessa età che entra nella sua vita per non uscirne piú.
Come nel precedente L’estate muore giovane, Sabatino disegna i suoi personaggi in modo talmente vivido da renderli altrettanto veri della terra pugliese in cui tutto si radica, quanto l’ulivo e il muretto a secco che inseguono fino all’ultimo l’immaginazione e la vita di Ettore Maggio.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
" ndo vaij p coccij ", tra buoni terroni del " quasi " sud sud ci si capisce, più o meno parliamo la stessa lingua e ci intendiamo; e comunque il tra virgolettato significa " da dove ti vengono e soprattutto come ti vengono certi pensieri e storie " riferite al libro ultimo tuo capolavoro " la vita anteriore ". Pensavo che dopo "l'estate muore giovane" riconfermare un buon lavoro non sarebbe stato cosa semplice, invece sei riuscito a stupirmi e rendermi ancora più curioso; la curiosità secondo me è ciò a cui deve puntare lo scrittore, se fa centro li ha raggiunto il suo scopo, ovvero tenere incollato il lettore su ciò che sta leggendo. La storia è un intreccio di emozioni, è una compagnia teatrale dove ognuno recita la propria parte ed ognuno nel suo ruolo è protagonista. È vero ci sono molti attori ma è altrettanto vero che il regista ( lo scrittore ) è stato davvero bravo nel distribuire le parti ed impartire lezioni. Io ad esempio mi rivedo un pò in Ettore, se non fosse per il fatto che ho una famiglia numerosa a cui sono legato, al fatto che sono del 1977 , al fatto che sono di Novembre ( mese citato spesso ), al fatto che amo le lettere ( vecchia maniera ) e soprattutto al fatto che mi piace andare fino in fondo alle cose, in modo ostinato e quasi maniacale, esattamente come Ettore, appunto. Il finale, non svelato, devo dire che mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, mi sarebbe piaciuto sapere, ma evidentemente Ettore così bravo ad immedesimarsi nella vita futura, in ciò che egli stesso vedeva e si manifestasse, in questo caso non è stato altrettanto bravo ( o semplicemente non ha voluto ) nel vedere oltre, lasciando il lettore spiazzato, esattamente come si rimane ogni volta che si chiude un capitolo del tuo libro e la "curiosità" ti spinge a leggere immediatamente quello successivo. Grazie per questo ennesimo capolavoro dal gusto terrEno e terrOne. Cari saluti. Filippo Torella
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