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Anno edizione: 1979
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Libro scritto molto bene. Non avendo mai letto nulla in merito a Gabriele d'Annunzio, ho cercato un libro che fosse una "gigantografia" ma allo stesso tempo fornisse nozioni e pensieri riguardo alla vita sociale e non del poeta. Il libro di Piero Chiara è scritto in maniera scorrevole e mai pesane. Personalmente ho apprezzato il fatto che l'autore non abbia scritto date successive ad un particolare avvenimento ma che abbia messo all'apice del capitolo il periodo storico a cui quest'ultimo fa riferimento. La biografia è scritta in maniera egregia e scorrevole e in modo tale che i sentimenti amorosi e sessuali del poeta non vadano ad eclissare la vita letterale di quest'ultimo. Non so spiegarmi il mancato uso da parte dell'autore della "D eufonica" nella stesura del libro. Ottimo libro, consigliato sopratutto ai lettori "vergini" come me di d'Annunzio
Quello di Chiara è forse l’italiano più raffinato che si possa trovare scritto; in questo volume vi si aggiungono il rigore della ricerca storica, il tratteggio dell’aspetto umano del protagonista svolto con discrezione e tatto, una leggerezza che tuttavia non perde un briciolo di serietà. Il risultato è che un potenziale polpettone illeggibile si trasforma in una lettura godibilissima, di quelle danno un dispiacere quando terminano, perché non se ne è mai stufi. Ovviamente 5!
Vita di Gariele D'Annunzio è un buon libro, scritto in modo scorrevole, mai greve, punteggiato qua e là dall'ironia dell'autore che, pur tuttavia, accompagna le ultime pagine con un sincero senso di pietà, poiché con il degrado fisico dovuto all'età il SuperUomo D'Annunzio diventa l'uomo che se forse non teme la morte, avverte ogni giorno l'approssimarsi della fine, l'ineluttabilità di un destino comune a tutti gli esseri viventi. Corredato dall'indicazione di tutte le fonti l'opera di Chiara assume una valenza storica che riesce anche a farci meglio comprendere quel periodo di fine '800 e di inizi '900 in cui una vecchia struttura sociale credeva di allontanare da sé lo spettro della sua imminente scomparsa gettandosi nel più ampio appagamento dei sensi e che la Grande Guerra spazzerà via. Il miglior rappresentante di questo stile di vita non poteva che essere D'Annunzio, un uomo che al termine dei suoi giorni non deve aver potuto nemmeno pensare che la sua esistenza fosse stata fatta solo di monotonia. Ha amato tanto, anche troppo, ma negli ultimi anni era sostanzialmente solo, come probabilmente solo aveva condotto la sua vita, fatta solo di passioni sfrenate e di soddisfazioni carnali, senza la tranquilla presenza di un autentico affetto. Da leggere.
Recensioni
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