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Una storia di guerra, difficile da digerire, ma a tratti anche da leggere. Mouawad sempre molto bravo, ma nulla a che vedere con Anima.
Quel surreale, quell'onirico a tratti orrorifico che però non si stacca mai completamente dalla realtà. È una via di fuga, quella uscita d'emergenza quasi psichedelica che si adotta in adolescenza quando si vuole sparire e cancellare tutto. E il quattordicenne Wahab incarna bene quello stato di confusione, di incertezza sulla propria identità, sul mondo e sul posto da occupare in quel mondo che non riesce ancora a decodificare, a cui non sa dare un senso. Si entra in empatia con questo ragazzino spaesato ma forte nel momento di una piena trasformazione. «Il mondo non esiste. Che tutto questo non è altro che un sogno, un sogno sognato da un Dio sfinito, stanco e sbadato, che si sveglierà e, per qualche secondo, tenterà di ricordarsi dei suoi sogni, ma che riuscirà tutt'al più a ricordarsi di una vaga sensazione di perdita e di incubo. E noi saremmo stati tutti dimenticati. Pace. Siamo stati dimenticati, e fine!» Non delude nemmeno questa volta, Wajdi Mouawad, con questo titolo precedente ad 'Anima' che non mi stancherò mai di consigliare per originalità, forza e profondità. Lui scrive cosí bene (talmente bene che la seconda parte mi ha ricordato Bernhard) perché ha talento, e racconta le cose in questo modo duro e aspro perché così, forse, è stato agglutinato dalla guerra e dalla vita da rifugiato.
Ho letto recentemente questo romanzo spinta dal desiderio di leggere qualcosa di questo autore, devo ammettere però che mi aspettavo qualcosa di più. Nonostante lo stile narrativo sia molto curato, psicologico ed onirico, la trama non mi ha convinta, a livello emotivo non mi ha coinvolta. Il romanzo è breve per cui si legge molto velocemente e narra la storia di un bambino che assiste ad un attentato terroristico di cui resta sconvolto. Cresce in un ambiente devastato dalla guerra e ha causa degli effetti psicologici della sua tragica vita un giorno non riconosce più i suoi parenti, la sua famiglia da qui in poi la sua vita cambierà. Il romanzo evidenzia gli effetti più negativi e devastanti della guerra e delle ingiustizie.
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