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libro bellissimo.quasi 450 pag. di racconto senza mai un momento di noia,di inutile "allungamento di brodo".sapevo pochissimo della guerra in corea e HA JIN la racconta senza inutili trionfalismi e senza retorica.lo consiglio a tutti!
War Trash non è un libro che farà storia. E' interessante invece l'ascoltare una voce nuova circa la guerra di Corea. Di come i cinesi vennero imprigionati, di come vennero trattati nei campi di prigionia. Ritengo che il lato più importante sia la volontà dell'autore di condurre l'occidentale a capire la mentalità cinese di quel tempo, di come questi non potessero vivere senza il partito, di come la paura del partito li conduca alla morte. E' affascinante appendere che la mentalità cinese è centrata sul gruppo e non sull'individualismo. Un libro godibile.
Di questo libro Russell Banks dice : " Perfetto...un racconto morale eterno e universale...in cui c'è una serenità filosofica rara nella narrativa." Associandosi il New York Times : " Uno dei libri migliori dell'anno." Il personaggio principale del libro è Yu Yuan,giovane Ufficiale dell'esercito di liberazione Cinese è prigioniero "comunista" della guerra in Corea.Qui deve difendersi dalle angherie, non solo degli Americani, ma anche da quelle dei suoi connazionali che hanno prestato servizio nell'esercito di Chiang Kai-shek.Non ci sono limiti alla cattiveria umana...e questo è un dato di fatto.E' difficile sopravvivere alle torture di aguzzini spietati e senza scrupoli in un campo di concentramento Statunitense...e questo è un altro dato di fatto.Non è facile essere comunista - pur non essendone convinto - e nonostante tutto cercare di abbracciare la causa solo per poter rivedere la vecchia madre malata e la fidanzata...e questo è senza dubbio un altro dato di fatto.Sicuramente Yu Yuan è nella "Storia", quella con la èsse maiuscola, la Storia dell'imperialismo Americano, la Storia dello "Spauracchio rosso",la Storia dell'annientamento dell'uomo da parte di altri uomini.Niente da dire! La storia ci insegna quanto abbominevole può essere il genere umano, ma...dov'è la "STORIA", quella vera, quella narrata, quel viaggio che lo scrittore intraprende prendendo per mano i lettori e accompagnandoli in altre dimensioni, su altri piani. Beh...io qui non la vedo!non la trovo!e pur sforzandomi di aprezzare il resoconto dettagliato di una drammatica detenzione, non riesco ad arrivare al cuore della storia.E' difficile parlare male di Ha Jin, bontà sua, è un grande della narrativa mondiale e non saranno certo queste mie quattro righe a cambiare la storia, ma ritengo che quest'anno, di libri ne siano usciti di più belli, senza offesa per il recensore del New York Times,ma...per me le vere STORIE, quelle da raccontare sono altre. A proposito di belle "storie" leggetevi "il minotauro esce a fumarsi una sigaretta".B.lettura!
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