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Il tema dell'emigrazione, come qualsiasi tema di un'accentuata rilevanza, può essere trattato in vari modi. Secondo una prospettiva neorealista, per esempio. Così ha fatto Crialese in "Terraferma", un film molto modesto perchè oleografico (la straripante avvenenza dei protagonisti, per dirne una, ne fa altrettanti santini) , banale, buonista nel senso più scontato del termine, per giunta interpretato maluccio. Potrebbe andare bene per la televisione. O secondo modalità che ne colgano i valori simbolici e scelgano quindi l'allusione, e ritmi che assecondino o facilitino la riflessione dello spettatore. Così fa Lioret che, intrecciando al tema dell'emigrazione quello della malinconia per un'assenza imposta dal un destino che è al tempo stesso individuale e collettivo e il mito dell'amore sventurato (qui, evocativo della storia di Ero e Leandro) confeziona un piccolo grande film di intensa suggestione.
Non lo so.. sarò superficiale ma io, nonostante il tema così delicato, l'ho trovato noioso e scarno.. un po' il solito film francese realizzato con 4 soldi.
il cinema francese degli ultimi anni, già di qualità, si arricchisce di un'altra perla: WELCOME è ultimo e perfetto esempio di quel cinema disincantato, realista e reale a cui i registi francesi ci stanno abituando e che ci stanno facendo amare. Una storia apparentemente semplice quella di un ragazzo in fuga dalla guerra irachena che lotta per riuscire a raggiungere la sua ragazza a Londra.Decide di allenarsi per attraversare la Manica a nuoto,e stringe una forte amicizia, fatta di silenzi, con l'istruttore di nuoto Simon.... storia semplice appunto, ma fatta di varie sfumature, che offre una miriade di spunti di riflessione per interpretare la triste realtà in cui viviamo, una realtà in cui ognuno ha i suoi bei tappeti all' ingresso, con la sfavillante scritta "Welcome", e poi non riesce a non coltivare tremendi sentimenti di disprezzo, o peggio di odio e paura, nei confronti di stranieri e minoranze di ogni genere. Il "Benvenuti" rimane purtroppo sempre "sotto le scarpe"..... Il film rende chiari ai nostri occhi comportamenti che troppe volte accettiamo, o non notiamo e riteniamo normali, e peggio ancora smaschera la politica (francese in questo caso, ma è metafora di tutta europa) per quella che è in realtà. concordo con il commento di Lalla, dopo aver visto "WELCOME" ci si sente parte di una società in cui qualcosa seriamente non va come dovrebbe, parte di un mondo malato.... Concludo con una citazione, una frase della ex moglie a Simon, che spero di ricordare bene : "Abbiamo cominciato a caccirali dai supermercati...sai cosa succede dopo o hai bisogno che ti porti un libro di storia?"
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